Giustizia I giudici svizzeri vedono del potenziale nell'IA

sr, ats

3.9.2023 - 14:08

Forse in futuro l'Intelligenza artificiale potrà dare una mano alla giustizia. (Immagine d'archivio).
Forse in futuro l'Intelligenza artificiale potrà dare una mano alla giustizia. (Immagine d'archivio).
Keystone

I giudici svizzeri stimano che l'intelligenza artificiale (IA) potrebbe essere utilizzata per il loro lavoro a medio e lungo termine. Ad oggi la tecnologia può però contribuire solo in maniera limitata all'eliminazione degli imbottigliamenti procedurali.

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L'IA potrebbe ad esempio essere utilizzata in futuro per trattare casi di massa o cercare precedenti, ha detto a Keystone-ATS Marie-Pierre de Montmollin, presidente dell'Associazione svizzera dei magistrati (ASM).

Una condizione è però l'ottenimento di garanzie contro l'opacità degli algoritmi e le loro possibili distorsioni, tenendo conto che le procedure penali sono di principio orali e che le pene sono fissate caso per caso.

L'utilizzo di tali tecnologie deve poi rispettare le condizioni fissate dal Consiglio d'Europa nel 2018 sulla carta etica riguardante l'utilizzo dell'IA nel sistema giudiziario, ha sottolineato de Montmollin. Queste linee direttive esigono ad esempio fonti certificate e metodi trasparenti per il trattamento dei dati.

Algoritmi poco adatti

L'ASM fa quindi eco alle preoccupazioni espresse in primavera dalla ricercatrice Ayisha Piotti in una lettera informativa del Politecnico federale di Zurigo (ETH): gli algoritmi attualmente non sono abbastanza trasparenti per rispondere alle esigenze della giustizia in materia di responsabilità.

È imperativo che i sistemi che utilizzano l'IA vengano testati in maniera rigorosa prima di entrare in servizio, aveva proseguito Piotti, direttrice dell'"AI Policy» al Centro di diritto ed economia del Poli. Ad oggi, secondo l'ASM, l'IA non è utilizzata in maniera sistematica nel sistema giudiziario svizzero.

Previsioni di pena

Vi sono però alcuni usi: Jonas Achermann, giudice al Tribunale criminale di Lucerna, utilizza l'intelligenza artificiale per proprio conto. Ha messo online uno strumento basato su 130 decisioni giudiziarie pubblicate dal canton Zurigo.

Inserendo nel sistema alcuni parametri si può stabilire un pronostico della pena, in particolare se si tratta di infrazioni di tipo economico. Lo strumento può servire ad esempio a verificare una propria intuizione.

Lo stesso Achermann è però scettico su un utilizzo ad ampia scala dell'IA nel sistema giudiziario, soprattutto a corto o medio termine. In particolare in alcuni casi, come nei delitti violenti o sessuali, è impossibile identificare caratteristiche generali che permettono di comparare i vari casi.

Secondo il giudice, l'IA potrebbe però servire il ripetitivo compito di redigere i «considerando» delle sentenze, ovvero i documenti che servono a giustificare le decisioni. L'intelligenza artificiale potrebbe adattare gli scritti alla prassi corrente o generare automaticamente verbali.

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