Giustizia Ilva: il PG di Milano chiede conferma assoluzione per Fabio Riva

SDA

10.12.2020 - 11:25

Immagine d'illustrazione
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Uli Deck/dpa

Il sostituto pg di Milano Celestina Gravina ha chiesto ai giudici d'appello la conferma dell'assoluzione di Fabio Riva, uno dei componenti della famiglia ex proprietaria dell'Ilva di Taranto, dalle accuse di bancarotta per il crac della holding Riva Fire che controllava il gruppo siderurgico. Assoluzione decisa in primo grado il 5 luglio del 2019.

In tarda mattinata arriverà la sentenza di secondo grado della seconda penale della Corte d'Appello (giudici Piffer-Gamacchio-Rinaldi). Nella gestione dell'Ilva di Taranto da parte della famiglia Riva, tra il '95 e il 2012, aveva scritto il gup Lidia Castellucci nelle motivazioni dell'assoluzione, la società ha investito «in materia di ambiente» per «oltre un miliardo di euro» e «oltre tre miliardi di euro per l'ammodernamento e la costruzione di nuovi impianti» e non c'è stato il «contestato depauperamento generale della struttura».

La conferma delle sentenza di primo grado è stata chiesta anche dai difensori, gli avvocati Salvatore Scuto e Gian Paolo Del Sasso. La Procura di Milano, che in primo grado chiese oltre 5 anni per Fabio Riva, aveva fatto ricorso in appello, non coltivato però in aula dalla Procura generale.

Nell'ottobre 2017 Fabio Riva e il fratello Nicola Riva si erano visti respingere dall'allora gup Chiara Valori la richiesta di patteggiamento (rispettivamente a 5 e a 2 anni), concordata con la Procura, nell'ambito dell'inchiesta sulla bancarotta, perché la pena era stata ritenuta «incongrua». Nel febbraio 2018, poi, Nicola Riva aveva patteggiato 3 anni, mentre Fabio Riva ha scelto l'abbreviato e oggi per lui si chiuderà il secondo grado.

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