IrlandaTumulti dopo gli accoltellamenti, Dublino è sotto shock
SDA
24.11.2023 - 20:25
Paura, sconcerto, indignazione sono i sentimenti dominanti in una Dublino sotto shock dopo i violenti tumulti scatenati giovedì sera nel cuore della capitale irlandese da una protesta a impronta nazionalista, anti-migranti e islamofobica di circa 500 simpatizzanti di destra e hooligan. A poche ore dall'accoltellamento di 3 bambini e una insegnante da parte di un 40enne non ancora identificato, dinanzi a una scuola primaria.
Keystone-SDA
24.11.2023, 20:25
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I riots, una furia del tutto inusuale nelle vie della città in cui sono stati devastati almeno 13 negozi e dati alle fiamme veicoli pubblici e auto della polizia locale (Garda), sono stati definiti «una vergogna» per la Repubblica dal premier di centrodestra Leo Varadkar, primo figlio di padre immigrato divenuto capo del governo irlandese.
Solo in nottata le forze dell'ordine hanno riportato la situazione sotto controllo e oggi è stata la giornata dei danni, stimati in milioni di euro dal primo ministro, che ha parlato di una dimostrazione «di odio, non di patriottismo» da parte di gruppi di ultradestra e «teppisti», e delle vie ripulite dai vetri rotti e dai rifiuti, mentre si cerca un ritorno alla normalità proprio nelle stesse strade dello shopping natalizio segnato dai saldi del Black Friday.
Oltre 30 gli arresti
Sui 34 partecipanti ai tumulti finiti in manette negli scontri con la polizia, sono 32 gli incriminati a vario titolo di furti o danneggiamenti, nonché di resistenza o altri reati di violazione dell'ordine pubblico, oltre al possesso di coltelli e tirapugni.
Si tratta di 28 uomini e quattro donne, in larga parte giovani, come del resto lo erano i protagonisti dei disordini che hanno strumentalizzato il gravissimo attacco ai bambini all'uscita da scuola: fanno parte di gruppuscoli legati ad ambienti nazionalisti rafforzati anche da persone ai margini della società, riuniti contro l'aumento dell'immigrazione nel Paese e la crisi degli alloggi.
Ancora gravi una bimba e l'insegnante
Per quanto riguarda l'accoltellamento avvenuto giovedì pomeriggio, restano gravi le condizioni di una bimba di 5 anni e dell'insegnante, mentre gli inquirenti indagano sull'assalitore, di origini straniere e naturalizzato irlandese dopo 20 anni vissuti nella Repubblica, stando ai media locali.
La polizia ha perquisito la sua abitazione e sequestrato il computer portatile e il telefono dell'uomo per stabilire il movente dell'attacco: fra le ipotesi quella di un raptus per motivi mentali ma non è stata esclusa una eventuale ispirazione di tipo terroristico.
Il caos porta le polemiche
Emergono anche i casi di «eroi» intervenuti per fermarlo, come il rider brasiliano Caio Benicio che ha affrontato l'aggressore a colpi di casco, e altri cittadini stranieri e irlandesi.
Intanto le ore di caos a Dublino hanno portato a polemiche sia sulla risposta delle forze dell'ordine, per alcuni poco incisiva, che è stata sottoposta a una verifica da parte dell'esecutivo, sia da parte del sindacato di polizia sulle risorse e i poteri attribuiti dalla politica agli agenti.
Mentre l'autorità regolatrice dei media denuncia l'impatto di disinformazione e potenziali fake news dietro l'esplosione di violenza di piazza e sollecita le piattaforme online, come WhatsApp, Telegram e Signal, a esercitare controlli più stringenti.
Da capire l'origine di questo odio
Sui social erano circolate indiscrezioni su un'origine nordafricana dell'assalitore mentre hanno contribuito a infuocare gli animi i tweet contro gli immigrati del campione irlandese di arti marziali Conor McGregor, seguito da milioni di fan.
Resta da comprendere appieno l'origine di questo odio in una nazione che solo di recente ha visto i gruppi di estrema destra – i cui sostenitori esponevano le bandiere irlandesi e urlavano slogan come «Irish Lives Matter» – mostrarsi attivi con alcune proteste violente. Soprattutto in un Paese, come ha affermato Varadkar e il presidente-letterato della Repubblica Michael D. Higgins, rinomato nel mondo per la sua inclusione etnica, religiosa e sociale.
E resta una certa tensione nella capitale irlandese, nonostante la presenza della polizia sia stata rafforzata: gli organizzatori della marcia pro Palestina in programma domani hanno preso la «decisione difficile» di rinviarla al prossimo sabato.