Italia Femminicidio: l'autopsia rivela come e dove è stata uccisa Giulia Cecchettin

SDA

1.12.2023 - 22:45

Circa 500 persone hanno dato vita a una fiaccolata a Napoli in ricordo di Giulia Cecchetin e di tutte le vittime del femminicidio.
Circa 500 persone hanno dato vita a una fiaccolata a Napoli in ricordo di Giulia Cecchetin e di tutte le vittime del femminicidio.
IMAGO/ABACAPRESS

Giulia Cecchettin è stata uccisa da Filippo Turetta nell'area industriale di Fossò – a 6 chilometri dalla sua casa – verso le 23.40 di sabato 11 novembre. È questa la «datazione» del decesso che l'autopsia ha permesso di stabilire.

Keystone-SDA

Quando la Fiat Punto nera di Turetta scomparve dalle telecamere della zona industriale di Fossò, alle 23.50, Giulia era già deceduta, per le coltellate e le lesioni subite nella seconda fase dell'aggressione di Filippo, documentata dalle immagini alle 23.40 di quel sabato, e già descritte nell'ordinanza di custodia del Gip, basate sulle immagini della videosorveglianza di uno stabilimenti industriale.

Letale per la ragazza una coltellata sul lato sinistro del collo, «dai margini netti», che non le ha lasciato scampo dopo questa seconda aggressione. La prima fase era avvenuta nel parcheggio di Vigonovo, 25 minuti prima. La studentessa 22enne era morta per shock emorragico.

All'Istituto di medicina legale di Padova è sera tarda, ma le luci dell'obitorio sono ancora accese: da 12 ore i periti della procura e i consulenti delle parti stanno analizzando il corpo di Giulia Cecchettin, a 20 giorni dalla morte, affinché si possano definitivamente mettere a fuoco i dettagli di quella maledetta sera dell'11 novembre quando Filippo Turetta l'ha aggredita, picchiata e accoltellata più volte.

«Il periodo della morte della ragazza è circostanziato»

È su quella coltellata profonda alla base del collo, potenzialmente letale, che i periti si sono concentrati. «Il periodo della morte della ragazza è circostanziato», ha spiegato stasera uno dei periti, mentre l'esame necroscopico va verso la conclusione, dopo 12 ore di lavoro.

Un periodo «circostanziato» che ricondurrebbe alla seconda fase dell'aggressione a Giulia, quella avvenuta nella zona industriale di Fossò, dove alle 23.40 di sabato 11 novembre le telecamere di sicurezza dello stabilimento della Dior hanno ripreso la parte più brutale della violenza di Filippo che, come ricorda l'ordinanza del Gip, carica il corpo inerme di Giulia nell'auto, probabilmente nel sedile posteriore.

Nella lunghissima autopsia il medico legale Guido Viel, incaricato dalla Procura di Venezia, sta scrivendo le risposte a tutti i quesiti formulati dai magistrati.

In estrema sintesi: quante coltellate sono state inferte alla ragazza, dopo che l'esame esterno ne ha accertate almeno una ventina; se le ferite sono state provocate da un coltello – ne sono stati trovati due: uno con una lama di 21 centimetri e il manico spezzato nel parcheggio dove è avvenuta la prima aggressione vista da un testimone, un altro, di 12 centimetri, nella Fiat Punto di Filippo fermata in Germania, oppure da entrambi – o anche dai calci e dai pugni inflitti dal 22enne padovano.

L'ora della morte

L'altro quesito essenziale riguarda l'ora della morte: servirà a capire se Giulia era ancora viva, quando verso le 2.30 di sabato 11 novembre Turetta lasciò il corpo nella scarpata vicino al lago di Barcis, o se è morta poco dopo l'aggressione a Fossò, dunque verso le 23.40. Un'ipotesi, quest'ultima, che sembra trovare maggiori conferme.

Bisognerà poi capire se Filippo, con alcune di quelle coltellate, abbia infierito su Giulia quando lei era ancora in vita. Non ultimo – accertamenti che vanno sempre svolti in questi casi spiegano gli anatomopatologi – se vi siano tracce di abusi, e se le analisi genetico forensi escluderanno che sulla scena del crimine fossero presenti altre persone.

Non solo. Sul corpo è stata eseguita anche una Tac, per stabilire l'importanza delle lesioni traumatiche subite da Giulia alla testa, quando inseguita da Filippo aveva battuto il capo sul marciapiede a Fossò. E sono stati prelevati i tessuti per compiere indagini istologiche e gli esami tossicologici: gli inquirenti vogliono capire se Giulia sia stata stordita.