Italia Italia: Sardegna in fiamme da 60 ore, sfollati diversi villaggi, in fumo 20.000 ettari

SDA

26.7.2021 - 09:55

Il vasto incendio in Sardegna sarebbe partito da un'auto che ha preso fuoco in un incidente venerdì scorso.
Il vasto incendio in Sardegna sarebbe partito da un'auto che ha preso fuoco in un incidente venerdì scorso.
KEYSTONE/AP/Alessandro Tocco

La Sardegna, e in particolare l'Oristanese, brucia da almeno 60 ore. L'incendio, ancora attivo su più fronti, è divampato venerdì scorso a Bonarcado, quando in un incidente stradale un'auto ha preso fuoco. Quasi 1500 persone sfollate, oltre 20.000 ettari di territorio, di boschi, oliveti e campi coltivati ridotti in cenere, aziende agricole devastate, case danneggiate. 

Keystone-SDA

Il rogo è stato sospinto sul bosco dal forte vento di scirocco prima e libeccio poi. A preoccupare è ora soprattutto le comunità del Marghine e della Planargia.

Allerta massima anche nei Comuni perché la rotazione dei venti potrebbe portare l'ingresso del maestrale, facendo nuovamente cambiare direzione alle fiamme andando anche in direzione della statale 131 «Carlo Felice» che collega Cagliari a Sassari.

Uno dei Comuni limitrofi, quello di Sagama, fa sapere alla popolazione che «a causa dell'incendio l'impianto di sollevamento Luzzanas è fermo», pertanto il servizio idrico è garantito fino ad esaurimento scorte dai serbatoi, dopo si verificheranno disservizi alle utenze.

La Giunta dichiara lo stato d'emergenza

Non è ancora stato possibile fare una stima precisa visto che il fuoco, dopo aver percorso circa 50 chilometri dall'Oristanese all'Ogliastra non è stato ancora domato e continua a minacciare case e aziende. La Giunta regionale, nella serata di domenica, ha approvato lo stato di emergenza, propedeutico alla richiesta di stato di calamità da parte del Governo.

Al lavoro per tentare di contrastare le fiamme ci sono 7500 uomini tra Corpo forestale, Vigili del fuoco, Protezione civile, volontari, ma anche Croce Rossa Italiana, Carabinieri e Polizia di Stato, in volo sette Canadair, più due in arrivo dalla Francia richiesti dal ministro degli Esteri Luigi Di Maio, 11 elicotteri della flotta regionale, tra i quali il Super Puma, un elicottero dei vigili del fuoco e uno dell'Esercito, ma la situazione resta ancora molto difficile.

Sono trascorsi quasi 27 anni dall'ultimo rogo scoppiato nel Montiferru: era l'agosto del 1994 quando un incendio, poi risultato doloso, cancellò i boschi di Seneghe, Bonarcado, Cuglieri, Santu Lussurgiu e Scano Montiferro. Ed è proprio nella stessa zona, tra Bonarcado e Santu Lussurgiu che ieri sono partite le fiamme.

Paesi abbandonati in fretta e furia

Le alte temperature e il vento hanno alimentato il fuoco che si è velocemente propagato circondando prima Santu Lussurgiu e poi spostandosi a Cuglieri.

Il piccolo paese è stato assediato dalle fiamme per tutta la notte: 200 le persone sfollate. Con loro anche tutti gli abitanti di Sennariolo, 155 persone, che si trova a pochi chilometri e dove gli stessi cittadini di Cuglieri avevano trovato rifugio.

All'alba sono ripresi i lanci d'acqua dal cielo, ma dopo una lieve tregua, con il passare delle ore e con l'aumento delle temperature e della forza del vento, le fiamme hanno ripreso vita trasformando tutta l'area in un inferno.

Il fronte del fuoco si è spostato raggiungendo Porto Alabe. Il piccolo centro è stato circondato dalle fiamme: 200 le persone allontanate da casa, tra queste anche tanti turisti. Contemporaneamente il forte vento di scirocco riaccendeva i focolai anche a Santu Lussurgiu, nella frazione di San Leonardo: 50 le famiglie allontanate.

Le fiamme hanno anche raggiunto Scano Montiferro, dove sono state evacuate alcune abitazioni e sfollate 400 persone, tra le quali anche gli ospiti di una struttura per anziani e Borore nel Nuorese con altre trenta famiglie allontanate.

Un'emergenza continua, con i centralini di Protezione civile e vigili del fuoco presi d'assalto dai cittadini. Per tutta la giornata si sono susseguite le riunioni operative tra i vertici delle forze al lavoro per l'emergenza: lo stesso presidente della Regione, Christian Solinas è nella sala operativa della Protezione civile per coordinare e seguire le operazioni.

Bruciato anche l'olivastro millenario

Il governatore ha annunciato che scriverà al presidente del consiglio Mario Draghi per chiedere al Governo «un sostegno economico immediato per ristorare i danni e che una quota del Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR)) sia subito destinata alla Regione per un grande progetto di riforestazione.

Anche la Giunta regionale si è riunita, con tutti i sindaci delle zone colpite, ed ha approvato lo stato di emergenza. «Non è ancora possibile effettuare una stima dei danni causati dagli incendi – ha evidenziato ancora il presidente della Regione -, ma si tratta di un disastro senza precedenti».

Nel gigantesco rogo del 1994, nel Montiferru erano andati in fumo 12mila ettari di territorio e si era salvato l'olivastro millenario «Sa Tanca Manna» simbolo di Cuglieri. Oggi la furia del fuoco ha spazzato via già il doppio di territorio e anche quell'albero con 2000 anni di storia.