Gli ultimi 120'000 anni in 80 secondi L'evoluzione dei ghiacciai alpini grazie a una nuova simulazione

ll, ats

17.10.2023 - 11:50

L'ultima era glaciale è iniziata circa 115'000 anni fa ed è stata scandita da cicli freddi e più caldi, che hanno causato l'avanzamento e il ritiro dei ghiacciai. (Foto simbolica)
L'ultima era glaciale è iniziata circa 115'000 anni fa ed è stata scandita da cicli freddi e più caldi, che hanno causato l'avanzamento e il ritiro dei ghiacciai. (Foto simbolica)
Keystone

L'evoluzione dei ghiacciai alpini negli ultimi 120'000 anni illustrata in 80 secondi: è quanto reso possibile da una simulazione digitale recentemente sviluppata da ricercatori delle università di Losanna, Berna e Zurigo.

Keystone-SDA, ll, ats

L'ultima era glaciale è iniziata circa 115'000 anni fa ed è stata scandita da cicli freddi e più caldi, che hanno causato l'avanzamento e il ritiro dei ghiacciai. Dal modello informatico recentemente sviluppato emerge la rapidità dello scioglimento dei ghiacciai in relazione alla lentezza delle loro formazione. Lo studio è stato pubblicato sulla rivista «Journal of Glaciology».

La simulazione ha un grado di accuratezza maggiore rispetto alle precedenti che sono state create nel corso degli anni, come comunica l'Università di Losanna (UNIL) in una nota odierna. La principale novità consiste nella complessa modellizzazione del clima del passato, i cui dati sono poi stati trasformati dagli studiosi in termini di estensione del ghiaccio. Grazie a questo hanno potuto comprendere la distribuzione delle nevicate e la dinamica dei ghiacciai.

Nonostante le tracce lasciate sul campo, come le morene e i massi erratici, non permettano di verificare il modello oltre 24'000 anni fa, dato che sono state distrutte dal massimo glaciale avvenuto a quel tempo, la nuova simulazione fornisce una migliore comprensione dell'interazione passata tra clima e ghiacciai e del modo in cui si è formato il nostro paesaggio.

Gli scienziati lavoreranno ora per migliorare la risoluzione del modello digitale, che non è abbastanza fine da riprodurre la complessa topografia delle alte montagne, e lo faranno anche grazie l'utilizzo dell'intelligenza artificiale.