Malattie animaliLa Confederazione mette in guardia contro un'epidemia di peste suina
di Silvana Guanziroli
6.12.2019
La peste suina africana progredisce in Europa. Attacca cinghiali e maiali provocandone la morte fra grandi sofferenze. La Confederazione teme un'imminente epizoozia in Svizzera.
Le ultime informazioni in materia di peste suina risalgono a martedì 15 novembre. In Polonia, nei pressi della frontiera con la Germania, l'agente patogeno è stato individuato in due cadaveri di cinghiali. Il che porta a 22 il totale dei casi registrati nel Paese.
Ma l'epizoozia è presente anche più ad Ovest. All'inizio di novembre, l'ufficio veterinario belga ha confermato la presenza della malattia in un cinghiale morto.
L'USAV in allerta
Si tratta di informazioni che preoccupano gli esperti svizzeri. L'Ufficio federale della sicurezza alimentare e di veterinaria ha emesso già un'allerta massima di fronte a tale rischio.
Sulla homepage del suo sito internet, l'autorità avverte: «La peste suina africana si propaga in Europa e potrebbe un giorno arrivare in Svizzera. È per questo […] che l'USAV ha deciso di adottare […] delle nuove direttive tecniche».
Tali istruzioni devono essere assolutamente seguite dalla popolazione, precisa lo stesso ufficio: «Esse puntano, in caso di apparizione di un focolaio, a contenere la propagazione dell'epizoozia nella popolazione di cinghiali svizzeri e anche ad evitare la trasmissione ai maiali domestici».
Cos'è l'influenza porcina africana?
Questa infezione virale è quasi sempre mortale per i maiali e i cinghiali che vengono colpiti. E non esiste un vaccino. Al fine di evitare ogni ulteriore propagazione, negli allevamenti infetti occorre procedere ad abbattere tutto il bestiame.
Nel caso di forma acuta della malattia, gli animali presentano i seguenti sintomi: febbre alta, morte improvvisa, colorazione blu della punta delle orecchie e delle estremità, emorragie a livello epidermico.
Se appaiono questi sintomi, il proprietario dell'allevamento deve immediatamente informare le autorità.
Come vengono infettati gli animali?
Il virus si trasmette per contatto diretto tra animali; così, i cinghiali possono diventare essi stessi vettori della malattia. Nel 2018, l'Associazione tedesca degli agricoltori (Deutscher Bauernverband) ha ordinato di abbattere il 70% della popolazione di cinghiali nel Paese. Una misura contro la quale è stata opposta una strenua resistenza.
Ma gli animali non costituiscono la sola fonte di pericolo. Il virus resta infatti a lungo presente nell'ambiente, così come nei prodotti contenenti carne di maiale; può essere trasmesso attraverso utensili, mezzi di trasporto, e anche tra gli esseri umani, attraverso i loro abiti.
È per questo che la Svizzera ha già limitato le importazioni di maiali vivi, di prodotti a base di carne e derivati, nonché di sottoprodotti provenienti dalla Repubblica Ceca, dalla Polonia, dalla Lituania, dall'Estonia, dalla Lettonia e dalla Sardegna.
Come si propaga la malattia?
La regola generale indica che l'essere umano non può essere infettato dal virus, ma che può comunque agevolarne la trasmissione. È per questo che occorre prestare attenzione alle misure di protezione seguenti.
Le indicazioni per i viaggiatori che provengono da regioni colpite dalla peste suina africana, in particolare per quanto riguarda i possessori di animali e i lavoratori stagionali agricoli sono le seguenti:
- Non portare con sé carne o insaccati provenienti dalle regioni colpite.
- Evitare di nutrire maiali domestici o cinghiali con scarti di cucina.
- Gettare tutti i resti dei pasti in spazzature chiuse.
- Dopo aver cacciato nei Paesi colpiti, procedere ad una pulizia intensiva dei vestiti e delle armi.
Queste specie di lumache appartengono alla famiglia dei Lymnaeidae. Vivono esclusivamente in acqua dolce. Sfogliate la nostra galleria di immagini per scoprire altre specie animali invasive.
Immagine: Getty Images
Il verme gigante a testa piatta (Bipalium kewense) è originario dell'Asia, ma è riuscito ad arrivare fin da noi, in Europa, grazie al trasporto di piante. In Francia il verme è stato segnalato già un centinaio di volte, mentre a Novazzano, nel Ticino, ne è stato individuato un esemplare. Si tratta di una specie aggressiva: il verme si arrotola attorno alla propria preda, la avvelena e la dissolve grazie a delle secrezioni prodotte dal suo tubo digerente. Il verme di terra fa parte dei suoi alimenti preferiti: la sua presenza rappresenta perciò anche una minaccia per l'ecosistema nel quale si introduce. Il verme gigante a testa piatta è anche capace di clonarsi. Per farlo, si separa da una parte della sua coda, che si trasforma in un nuovo verme nel giro di due settimane.
Immagine: SFR
Il granchio del fango (Rhithropanopeus harrisii) è originario della costa atlantica dell'America del Nord, ma si è diffuso a causa del traffico marittimo: è stato ritrovato nei Paesi Bassi nel 1874, nel mar Baltico negli anni Trenta, quindi nella baia di Pärnu nel 2011. Questo granchio si riproduce molto rapidamente, poiché non ha praticamente alcun nemico naturale. È d'altra parte responsabile della scomparsa di numerose specie indigene.
Immagine: dpa
Anche la processionaria è presente nel Ticino. È pericolosa per l'uomo e gli animali: può provocare forti allergie.
Immagine: SDA
Potendo misurare fino a 30 centimetri, la lumaca gigante africana può attaccare non soltanto 500 specie di piante differenti, ma può nutrirsi anche dell'intonaco dei muri per soddisfare la propria necessità di calcare.
Immagine: AP Photo/Scott Burton
Questa lumaca originairia dell'Africa si sta riproducendo velocemente a Cuba e rappresenta un problema crescente per l'agricoltura.
Immagine: dpa/Guillermo Nova
«A questo ritmo, distruggeranno tutto», ha dichiarato Mario Mirabal. L'agricoltore avrebbe già perso 4.000 girasoli a causa della lumaca gigante. Yucca, patate o banane: questi animali mangiano di tutto.
Immagine: dpa/Guillermo Nova
Il clima tropicale e umido di Cuba è particolarmente adatto a queste lumache, che non hanno alcun nemico naturale in loco. L'agricoltore Mario Mirabal dà fuoco in un secchio di metallo riempito di benzina a quelle che riesce a catturare. Secondo quanto dichiarato dall'uomo, nella sua terra potrebbero esserne presenti 2.000. Tuttavia, anche se riesce ad eliminarle moltissime, il problema si ripresenta quotidianamente.
Immagine: dpa/Guillermo Nova
La saliva delle lumache, che si trova in particolare sulle foglie di insalata, può contenere parassiti come l'Angiostrongylus cantonensis, particolarmente pericoloso per l'uomo. Una volta entrato nell'organismo, infatti, è in grado di migrare fino al cervello e provocare una meningite che può rivelarsi fatale.
Immagine: dpa/Guillermo Nova
In Africa, le lumache sono considerate come una fonte di proteine particolarmente redditizia e sono per questo vendute nei negozi di prodotti alimentari.
Lo scoiattolo grigio (Sciurus carolinensis), una specie di roditore della famiglia degli sciuridi (Sciuridae), è originario dell'America del Nord ma è stato introdotto in numerose regioni d'Europa. Sul posto, questo animale onnivoro tende a prevalere sullo scoiattolo rosso locale (Sciurus vulgaris), più piccolo, poiché la natura ha dotato il roditore americano di numerosi vantaggi: è più bravo a costituire degli stock di alimenti, non va in letargo e si riproduce molto rapidamente. Inoltre, questo scoiattolo sopporta meglio gli inverni rigidi. E tramette un agente patogeno mortale per gli scoiattoli rossi, del quale è invece immune. In Svizzera, non è stato mai ritrovato un esemplare di scoiattolo grigio, ma la specie non è lontana: è presente infatti nel Nord dell'Italia.
Immagine: Keystone/Rick Osentoski
Secondo il gruppo di lavoro ticinese «Arbeitsgruppe Mücke», la zanzara tigre (Aedes albopictus) è arrivata per la prima volta in Svizzera nell'estate del 2003, probabilmente assieme a delle merci provenienti dal Sud dell'Europa. Originaria delle regioni tropicali e sub-tropicali dell'Asia, questa zanzara provoca delle punture molto dolorose e in grado di trasmettere agenti patogeni come il virus Zika, e quelli della chikungunya e della dengue. È per questo che nel Ticino, si consiglia per quanto possibile di rinunciare alle piante acquatiche.
Immagine: Keystone
Da quando è comparsa per la prima volta in Europa, nel Sud-Est della Francia, nel 2004, la vespa velutina si moltiplica a velocità straordinaria. Oggi è presente anche in Svizzera, nel Canton Giura.
Immagine: Jean Haxaire/AFP/Getty Images
Le capre divorano tutto e possono anche distruggere un intero ecosistema. È ciò che sta accadendo, ad esempio, alle isole Galapagos.
Immagine: Francesca Agosta/Ti-Press/Keystone
Delle piralidi del bosso (Diaphania perspectalis) in una foresta quasi interamente distrutta del comune tedesco di Grenzach-Wyhlen, situato sulle sponde del Reno. I bruchi di questa specie osservati in Germania da parecchi anni hanno devastato una foresta di circa 150 ettari. La zona è una riserva naturale e il bosco uno dei più grandi a Nord delle Alpi. In realtà, questa pianta è originaria del Mediterraneo. La piralide del bosso non ha nemici naturali. Se gli uccelli non la mangiano, è probabilmente perché si tratta di una specie per loro tossica..
Immagine: Keystone
Il rospo delle canne fa parte delle più grandi specie di anuri al mondo. Inzialmente inviato in Giamaica e alle Barbados per lottare contro i parassiti, è stato in seguito esportato anche in Australia. Si moltiplica ad una velocità eccezionale. Il rospo delle canne produce delle secrezioni tossiche, per cui la maggior parte dei potenziali predatori preferisce non avvicinarsi.
Immagine: AP Photo/Frogwatch, HO
Laddove il serpente bruno arboricolo (Boiga irregularis) passa, gli uccelli trapassano. Snake Manu, al contrario, punta ad entrare nel guinnes dei primati grazie a questo serpente.
Immagine: AP Photo/ M.Lakshman
In un acquario, il pesce scorpione è affascinante, ma al di fuori del suo habitat naturale (l'oceano Indiano, il Pacifico e il mar Rosso) questa bellezza vorace diventa problematica.
Immagine: Eddy Risch/Keystone
I gatti sono degli animali domestici inoffensivi. Ma si stima che, solo negli Stati Uniti, essi uccidano ogni anno un miliardo di uccelli.
Immagine: Alessandro Della Bella/Keystone
Sono spesso presenti nella vita dell'uomo e sono anche i più conosciuti tra i roditori: parliamo dei ratti. Si sono propagati come la peste e hanno conquistato ogni angolo del nostro Pianeta, anche le isole più remote, arrivando con le imbarcazioni. Secondo le stime degli scienziati, potrebbero essere la causa dell'estinzione di numerose centinaia di specie.
Immagine: AP Photo/Rafael Garcia Jr. via APTN
Ormai il coleottero asiatico è largamente presente in Svizzera e potrebbe provocare danni per milioni di franchi nel settore della silvicoltura e del turismo, se lo si lascerà libero di agire.
Immagine: Jean-Christophe Bott/Keystone
Lo storno è stato intodotto in America del Nord, dove ha cacciato il picchio e messo a dura prova i nervi degli agricoltori.
Immagine: FotoWare fotostation,Sigi Tischler
Numerose specie di formiche, come la formica del fuoco, quella argentina o ancora la formica pazza gialla, sono considerate come dei veri e propri flagelli in numerose zone. Possono formare immense super-colonie che distruggono tutto al loro passaggio.
Immagine: Christian Bernasconi/Keystone/Photopress/SNF
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