Melanoma L'immunoterapia prima dell'operazione evita le recidive

SDA

26.10.2022 - 18:38

Immagine illustrativa/foto d'archivio.
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KEYSTONE

Il trattamento con una combinazione di due farmaci immunoterapici (relatlimab e nivolumab) prima dell'intervento chirurgico per l'asportazione del tumore riduce il rischio di recidiva e aumenta le probabilità di sopravvivenza dei pazienti con melanoma al III stadio.

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È questo il risultato di una piccola sperimentazione condotta all'MD Anderson Cancer Center di Houston e al Memorial Sloan Kettering Cancer Center di New York. I risultati del trial sono stati pubblicati su «Nature».

«Con il melanoma in stadio clinico III, il rischio che il cancro si ripresenti dopo l'intervento chirurgico può raggiungere il 50%», ha spiegato la prima firmataria dello studio Rodabe Amaria. «Anche se la terapia adiuvante [cioè somministrata dopo l'operazione, n.d.r.] riduce il rischio di ricorrenza di circa il 50%, non ci sono ancora conferme del suo impatto sulla sopravvivenza globale», aggiungono i ricercatori.

Lo studio, condotto su 30 pazienti con melanoma in stadio III o IV con un limitato numero di metastasi, ha verificato se la somministrazione di due dosi di immunoterapia prima dell'intervento, in aggiunta a ulteriori dosi (fino a dieci) dopo l'operazione, portasse vantaggi clinici.

L'efficacia iniziale della terapia ha ripercussioni sul lungo termine

Il primo dato osservato dai ricercatori è che, grazie al trattamento, al momento dell'operazione il 57% dei pazienti (17) non aveva traccia del tumore, 7 avevano una riduzione del tumore compresa tra il 90 e il 100% e 2 avevano avuto una riduzione compresa tra il 90 e il 50%.

L'efficacia iniziale della terapia aveva ripercussioni nel lungo termine: tra quanti avevano avuto una risposta, anche non completa, all'immunoterapia neoadiuvante, infatti, il 100% non aveva riprese della malattia a un anno e il 92% a due anni. Tra quanti non avevano risposto all'immunoterapia le percentuali scendevano all'88% a un anno e al 55% a due. Complessivamente, la sopravvivenza a uno e due anni era rispettivamente del 93% e 88%.

La combinazione relatlimab e nivolumab ha ricevuto lo scorso settembre l'approvazione da parte della Commissione europea per il trattamento del melanoma inoperabile o metastatico.