Stati UnitiOcasio-Cortez in lacrime: «Anch'io vittima di abuso sessuale»
SDA
2.2.2021 - 16:24
La giovane deputata dem Alexandria Ocasio-Cortez ha rivelato tra le lacrime, per la prima volta, di essere stata vittima di una violenza sessuale in una diretta su Instagram nella quale racconta di aver temuto di morire durante l'assalto al Congresso.
La pasionaria del partito, icona dell'ala progressista, traccia un parallelo tra i parlamentari che invitano ad «andare avanti» dopo l'attacco e le tattiche negazioniste usate dagli autori di abusi sessuali.
«Stanno cercando di dirci di andare avanti senza cercare alcuna responsabilità, senza dire alcuna verità o senza confrontarsi con il grave danno, le perdite di vite umane, i traumi», afferma la deputata, che accusa i repubblicani di aver incoraggiato la violenza culminata poi nell'assalto.
«Io sono una sopravvissuta di un assalto sessuale e non l'ho detto a molte persone nella mia vita», ha raccontato, trattenendo le lacrime ma senza entrare nel merito dell'episodio. «Come sopravvissuta combatto con l'idea di essere creduta», ha aggiunto.
Il trauma dell'assalto al Campidoglio
Nascosta nel bagno del suo ufficio durante l'assalto al Congresso lo scorso 6 gennaio, terrorizzata, mentre un uomo prendeva a pugni la porta urlando: «Lei dov'è? Lei dov'è?», Alexandria Ocasio-Cortez ha temuto di morire. È quanto raccontato dalla stessa deputata democratica in una diretta su Instagram seguita da oltre 150'000 persone.
«Ho pensato che quella fosse la fine per me», confessa la politica 31enne rivelando di essere stata vittima in passato di molestie sessuali e di come quel trauma abbia condizionato la percezione dell'assalto al Campidoglio.
«Mai stata così silenziosa in tutta la mia vita»
«Mi sono subito resa conto che non sarei dovuta entrare in bagno. Sarei dovuta chiudermi nell'armadio. Poi ho sentito che stavano cercando di entrare nel mio ufficio e ho capito che era troppo tardi», racconta in lacrime la Ocasio-Cortez. Quando ha sentito le urla «ho pensato che tutto fosse finito, ho pensato che sarei morta».
Poi la deputata democratica ha provato a guardare dalla porta socchiusa e ha visto un uomo bianco con un berretto nero in testa e lo ha sentito urlare di nuovo.
"Non sono mai stata così silenziosa in tutta la mia vita". L'incubo è finito quando ha sentito un agente che le dava il via libera per uscire dal bagno e lei e il suo staff hanno potuto lasciare il Congresso.