Dopo incendio Malgrado la morte del capo cantiere la ricostruzione di Notre-Dame non subisce ritardi

SDA

14.9.2023 - 13:21

Un rogo devastò la cattedrale nell'aprile 2019.
Un rogo devastò la cattedrale nell'aprile 2019.
Keystone

La ricostruzione di Notre-Dame de Paris, la cattedrale parigina parzialmente devastata dall'incendio del 15 aprile 2019, procede come previsto, malgrado la morte del capo cantiere, generale Jean-Louis Georgelin, deceduto questa estate in un incidente di montagna.

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È quanto affermato dal successore di Georgelin, Philippe Jost, intervistato oggi per la prima volta da radio FranceInfo. Il nuovo responsabile del cantiere ha confermato che la riapertura è prevista per dicembre 2024 ma che la guglia ricostruita (fino a 100 m di altezza) sarà già visibile nel cielo di Parigi a «fine 2023''.

«Spero che per i Giochi Olimpici di luglio 2024, riavremo anche il tetto della cattedrale e la guglia sovrastante. Ognuno potrà realizzare a quel punto che saremo veramente vicinissimi alla riapertura qualche mese dopo».

Per Jost, la tragica scomparsa di Georgelin (di cui era stato fino ad allora il braccio destro) «avrebbe potuto» avere un impatto sul ritmo dei lavori «ma in realtà siamo veramente determinati a proseguire la sua opera. Lo dobbiamo a tante persone, ma anche a lui».

All'interno, ha poi precisato, la cattedrale «è ancora coperta dalle impalcature ma quando entri vieni colpito dal suo splendore». Le opere di pulizia e restauro interno «sono quasi finite», ha precisato.

A oltre quattro anni dal rogo che ha stravolto la Francia e l'Europa, la cattedrale gotica sta dunque ritrovando progressivamente la bellezza di un tempo, grazie all'esercito di operai, artigiani e restauratori al lavoro senza sosta per ripulirla e bonificarla.

Prima dell'incendio, Notre-Dame accoglieva annualmente 12 milioni di visitatori, 2400 funzioni religiose e 150 concerti. Il cantiere può contare su uno slancio di solidarietà senza precedenti, con doni da tutto il mondo per 844 milioni di euro.