Dopo il documentarioNuove ispezioni per il relitto della nave Estonia, naufragata nel 1994
SDA
3.4.2023 - 15:45
Il naufragio della nave Estonia, avvenuto in una notte burrascosa nel 1994, è una delle più grandi tragedie marittime della storia d'Europa. A bordo di quel traghetto, partito da Tallin e diretto a Stoccolma, morirono 852 persone.
Keystone-SDA
03.04.2023, 15:45
03.04.2023, 15:53
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Secondo l'indagine svolta al tempo, il naufragio sarebbe stato causato dall'acqua entrata rapidamente dalla rampa del ponte auto.
Un filmato girato da Discovery per un documentario ha rivelato una fessura laterale sul relitto che non era stata inclusa nelle indagini dell'epoca. Dalla pubblicazione del documentario si sono sollevate domande su cosa abbia causato la falla e si sono intensificate le teorie complottistiche sulle ragioni del naufragio: una di queste ipotizza che sia avvenuta un'esplosione nel ponte auto.
Il ministero della Difesa svedese ha ammesso che il traghetto passeggeri veniva anche usato, in assoluto segreto, per trasportare veicoli e materiale militare.
«È molto importante scoprire se si tratta di un'esplosione»
Il capo del comitato d'inchiesta Jörgen Zachau, intervistato dalla radio pubblica svedese, SR, ha detto che gli inquirenti invieranno una sonda a filmare nuovamente il relitto e prendere dei campioni dalla fessura: «È molto importante scoprire se sia stata causata da un'esplosione oppure no», ha detto l'investigatore.
Intanto, i due giornalisti svedesi autori del documentario, Henrik Evertsson e Linus Andersson, sono stati condannati a pagare una multa salata per aver filmato il relitto. Lo ha deciso la corte d'appello di Goteborg, perché la nave, malgrado si trovi sul fondale di acque internazionali, è protetta dalla legge svedese che la tutela come se fosse una tomba, per via dell'impossibilità di rimuovere tutti i corpi delle vittime.
Evertsson ha espresso la sua frustrazione al periodico svedese Journalisten: «riteniamo di non aver commesso alcun reato effettuando questa delicata e attenta raccolta d'informazioni», ha spiegato. «Il relitto era veramente poco documentato e ciò ha dato spazio a teorie. Era quindi importante cercare di avere un quadro più chiaro della natura del relitto».