Era un complesso di lusso Palazzi in fiamme a Valencia, sale il bilancio dei morti

bt

23.2.2024 - 17:24

È salito a dieci morti il bilancio del rogo in due edifici di Valencia. «Dopo una prima ispezione della scientifica, con i vigili del fuoco e i tecnici delle emergenze, sono stati recuperati dieci corpi».

Gli edifici distrutti dalle fiamme.
Gli edifici distrutti dalle fiamme.
KEYSTONE/AP Photo/Alberto Saiz

23.2.2024 - 17:24

Lo ha annunciato dal centro di coordinamento delle emergenze di Valencia la prefetta Pilar Bernabé. L'enorme incendio ha divorato e ridotto a uno scheletro incandescente un edificio di 14 piani nel quartiere Campanar, a Valencia.

Le fiamme, che si sono sviluppate ieri alle 17.30 dall'ottavo piano per motivi in corso di accertamento, a causa del forte vento di ponente e delle temperature elevate di 25 gradi si sono rapidamente propagate lungo la verticale del grattacielo ed estese anche alla torre 2, nello stesso blocco del complesso residenziale, dove complessivamente vivono circa 350 persone in 140 appartamenti.

Almeno quattro corpi sono stati localizzati al nono piano della torre 1 dai droni dei vigili del fuoco, che a causa delle altissime temperature non possono ancora entrare nell'edificio, a rischio di crollo. «Non possiamo dare al momento ulteriori informazioni , stiamo lavorando per raffreddare l'edificio», ha detto Suarez.

Ancora persone disperse

Ma una decina di altre persone risultano disperse «e non si spera di ritrovarle in vita», secondo i vigili del fuoco citati dal quotidiano Levante. Altre 14 persone sono rimaste ferite, per fratture, ustioni e intossicazione da fumo, fra i quali diversi pompieri e un bambino, ricoverati in vari ospedali della città.

Numerosi residenti, tra cui un padre con la figlia e una coppia, rimaste a lungo intrappolate su balconi dei piani superiori dell'edificio, sono stati portati in salvo dai pompieri, accorsi sul posto con decine di squadre, mentre veniva montato un ospedale da campo e inviate unità mobili per ustionati e di rianimazione.

I vigili del fuoco non hanno ancora ispezionato l'interno dello stabile, che rischia di crollare. I servizi di emergenza del 112 si avvalgono della collaborazione della Ume, l'Unità militare dell'esercito, che ha inviato una carovana di mezzi da Madrid, per mettere sotto controllo le fiamme e in sicurezza le due torri.

Le testimonianze dei residenti: «I vetri sono esplosi»

Drammatiche le testimonianze dei residenti del complesso residenziale di lusso, in una delle zone di espansione della città, simbolo del boom immobiliare. «Abbiamo visto i vetri esplodere per il fuoco e la temperatura è diventata insopportabile e siamo fuggiti fuori. Ma c'erano ancora molte persone all'interno, che urlavano disperate cercando i loro parenti e alle quali i pompieri hanno detto di mettere panni bagnati sotto le porte per tentare di bloccare le fiamme e il fumo», ha raccontato Vicente ripreso dalla tv nazionale Rtve.

Le fiamme si sono diffuse a tutto il palazzo in modo molto veloce.
Le fiamme si sono diffuse a tutto il palazzo in modo molto veloce.
KEYSTONE/AP Photo/Alberto Saiz

«Siamo sorpresi dalla rapidità con cui si sono propagate le fiamme, un'ora dopo il fuoco è passato anche alla torre 2, ci sono ancora molte persone dentro», ha riferito sotto choc fra le lacrime Adriana Banu, l'amministratrice del complesso, al media locale Levante.

Intanto già nella notte a Valencia è partita una gara di solidarietà fra i cittadini per riallocare le famiglie evacuate che sono state tutte ospitate, anche in alberghi e strutture di accoglienza, dopo aver perduto tutto nel tragico rogo.

Secondo una prima ricostruzione dei vigili del fuoco, il materiale isolante sugli edifici costruiti 15 anni fa avrebbe favorito il rapido sviluppo del rogo, peraltro senza che si siano attivati i sistemi antincendio.

Incendio tra i più gravi in Spagna

La vicepresidente dell'Ordine degli Ingegneri tecnici industriali di Valencia, Esther Puchades, che effettuò una perizia sul grattacielo, ha attribuito la voracità delle fiamme al rivestimento di uno strato di poliuretano fra le placche di alluminio che ricoprivano la facciata, un prodotto «altamente infiammabile, che ha provocato l'espansione delle fiamme a tutto il palazzo in meno di mezz'ora», ha dichiarato alla tv locale A' Punt.

Secondo l'esperta, l'incendio stabilirà «un prima e un dopo» in Spagna, dove fino ad ora non si era verificato alcun episodio di tali drammatiche proporzioni.

Dopo l'incendio del grattacielo Grenfell di Londra nel 2017, che provocò decine di vittime, alcuni Paesi, fra i quali appunto la Gran Bretagna, hanno vietato il poliuretano nelle costruzioni delle facciate, ma non la Spagna dove, soprattutto durante il boom immobiliare del decennio 2000- 2009, data a cui risale l'edificazione delle due torri di Valencia, sarebbe stato largamente impiegato. E «lo è tuttora, sebbene isolato con barriere tagliafuoco», per impedire che si propaghi il fuoco in caso di incendio.

Giallo sull'uso del materiale

È giallo sul poliuretano utilizzato come isolante delle facciate delle due torri residenziali distrutte del devastante incendio. «Non possiamo concludere a priori che sia stato il poliuretano a favorire la diffusione immediata e la voracità delle fiamme, perché questo materiale non era previsto nel progetto di costruzione. Che prevedeva, invece, l'impiego come isolante di lana di roccia, che è un materiale ignifugo e non combustibile».

Ad affermarlo è Vicente Terol, il presidente dell'Ordine ufficiale di Architettura Tecnica di Valencia (Coat), che ha la documentazione e il rapporto tecnico del grattacielo di 14 piani, inclusa la certificazione finale dei lavori edili effettuali.

Terol, in dichiarazioni a La Vanguardia, ha invitato quindi alla «prudenza». «Non possiamo determinare ancora le cause per cui il fuoco è stato tanto vorace sulla facciate dell'edificio», ha detto. Fra quelle che ipotizza, la prima è che fra il progetto edilizio approvato e consegnato all'Ordine Ufficiale di Architettura tecnica di Valencia e i lavori eseguiti non si sia rispettato l'utilizzo dei materiali segnalati. «Bisogna lasciare da parte le speculazioni non documentate», ha rilevato Vicente Terol. «L'inchiesta determinerà le cause e sarà quello il momento di studiare azioni o anche cambi di normativa perché non torni più a prodursi una tragedia come questa», ha concluso.

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