Esposizioni Sguardi sulla storia del razzismo al Kunstmuseum di Basilea

dosp, ats

25.10.2023 - 15:16

Carrie Mae Weems: "Queen B" nella mostra "The Evidence of Things Not Seen" al Kunstmuseum di Basilea.
Carrie Mae Weems: "Queen B" nella mostra "The Evidence of Things Not Seen" al Kunstmuseum di Basilea.
Keystone

Il Kunstmuseum di Basilea presenta opere di Carrie Mae Weems. L'artista afroamericana, che lavora con immagini e installazioni, affronta i punti deboli della storia americana ed europea in modo avvincente e ironico.

Nell'esposizione intitolata «The Evidence of Things not Seen» (L'evidenza delle cose non viste) dell'artista Carrie Mae Weems, spicca una fotografia di grande formato che richiama lo stile barocco; ricca di opulenza e simbolismo. Qui vi sono raffigurati un tavolo con una pesante tovaglia piegata e apparecchiato con composizioni floreali, una coppa incastonata di pietre preziose, formaggio, pane e frutta; dietro di esso siede una donna in pelliccia, sotto si intravede una giacca sportiva.

Un'immagine che già di per sé crea irritazione. Inoltre, l'attrice protagonista dell'ambientazione è nera: si tratta nientemeno che dell'icona hip-hop Mary J. Blige. È come se una delle vittime del «Secolo d'oro» (olandese, ndr.) avesse assunto il ruolo dei colonialisti di allora.

Le opere di Weems raccontano, in parte supportate da testi, fatti avvincenti sulla storia della violenza contro i neri, dello sfruttamento, della schiavitù e del razzismo. Non lontano dalla scena barocca si trovano ritratti di persone di colore costrette a vivere in povertà e senza alcuna accettazione sociale. Le fotografie sono decorate con ironici slogan razzisti.

Star negli USA

Negli USA Weems è una star, in Svizzera merita di essere perlomeno conosciuta come rivela l'esposizione nella Haus für Gegenwart (dedicata all'arte contemporanea) del museo d'arte di Basilea.

Particolarmente toccanti sono le fotografie esposte in una stanza buia che rievocano momenti violenti della storia. Nello stile della Pietà di Michelangelo, che dipinse la Maria in lutto con il figlio Gesù morto sulle ginocchia, Weems mostra una vittima della bomba atomica di Hiroshima o una scena dell'assassinio di Martin Luther King. In queste serie di foto così sconvolgenti, l'artista stessa è spesso protagonista.

Sono inoltre esposti gruppi di opere che, con il loro spiritoso umorismo, fanno sorridere e allo stesso tempo riflettere. Fra queste la serie «And 22 Million Very Tired and Very Angry People» (e 22 milioni di persone molto stanche e molto arrabbiate): su sfondo rosso scuro vengono riportati oggetti di uso quotidiano che potrebbero avere un ruolo in una rivolta, come ad esempio un martello accompagnato dal titolo «hammer» (che significa appunto «martello» in inglese), un mattarello con la descrizione «By Any Means Necessary» (con ogni mezzo necessario) e un mappamondo con la didascalia «A Hot Spot in a Corrupt World» (punto caldo in un mondo corrotto).

«Carrie Mae Weems – The Evidence of Things Not Seen» nella Haus für Gegenwart del Kunstmuseum di Basilea è visibile da domani e fino al 7 aprile 2024.

dosp, ats