Terremoto Albania: si continua a scavare tra le macerie e i morti salgono a 30

ATS

27.11.2019 - 20:35

Continua incessante il lavoro dei soccorritori a Durazzo.
Continua incessante il lavoro dei soccorritori a Durazzo.
Source: KEYSTONE/EPA/MALTON DIBRA

La terra continua a tremare in Albania, dove il bilancio del violento terremoto di martedì notte è salito a 30 morti.

I soccorritori scavano in una corsa contro il tempo, con le speranze di trovare sopravvissuti sotto le macerie che si fanno sempre più esili.

I lutti nel Paese delle Aquile hanno colpito tanti, anche il premier Edi Rama: tra le vittime c'è la fidanzata del figlio, morta nel crollo di una palazzina assieme al padre, alla madre e al fratello. Una famiglia sterminata.

Stato di emergenza a Tirana e Durazzo

Il governo ha proclamato lo stato di emergenza a Tirana e a Durazzo, mentre la comunità internazionale cerca di far sentire il suo sostegno: «Sono vicino alle vittime, prego per i morti, per i feriti, per le famiglie. Che il Signore benedica questo popolo al quale voglio tanto bene», ha detto Papa Francesco.

A Durazzo, dove il suolo si è sollevato di 10 centimetri, i soccorritori scavano soprattutto in tre siti. In periferia c'è una palazzina di quattro piani rasa al suolo. Al lavoro ci sono anche i Vigili del Fuoco italiani, con 160 uomini.

La popolazione segue in silenzio le operazioni di scavo: in un edificio accanto a decine aspettano disperati. Molti piangono, altri si raccolgono intorno agli anziani. I cani delle unità cinofile vengono utilizzati per rintracciare i segni vitali dei sopravvissuti. Ma a fine serata ancora senza successo.

Tende per gli sfollati vicino allo stadio

Qualche chilometro più in là, nei pressi dello Stadio di Durazzo dove sono state allestite le tende per gli sfollati e sono attivi i team medici, i soccorritori sono alle prese con una situazione non meno tragica.

È crollata una palazzina di sei piani, si tenta di farsi largo tra i detriti, ma si vede a occhio nudo che è un'impresa titanica. A sorpresa arriva il presidente albanese, Ilir Meta. «Voglio ringraziare il popolo italiano e le sue istituzioni per il grande contributo in questa tragedia», dice all'agenzia Ansa.

Continuano le scosse, anche forti

Passa una mezz'ora e scoppia un altro finimondo. Sulle macerie della palazzina, parte di una sorta di complesso con un piccolo parco al centro, i soccorritori issano una barella. Cala il silenzio, il brusio dei residenti oscilla tra l'euforia e il terrore che venga estratto un altro cadavere.

Ma quando tutto sembra essere pronto si scatena il panico: i soccorritori scendono precipitosamente dalle macerie, la polizia intima a tutti di allontanarsi. È un'altra scossa, fortissima: la magnitudo è di 5.6, registrata ad una quarantina di chilometri da Tirana, nell'Adriatico.

Le operazioni vengono temporaneamente sospese. Una pausa che dura poco: i soccorritori tornano subito al lavoro.

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