Catastrofe Turchia e Siria, i morti per i sismi salgono a oltre 6.200

SDA / pab

7.2.2023 - 18:40

Sale oltre i 6.200 morti il bilancio delle vittime nelle zone siriane e turche devastate dai sismi delle ultime ore. Dall'UE in arrivo 27 team di soccorso. Alcuni aiuti dell'ONU bloccati dai danni alle strade.

Keystone-SDA, SDA / pab

È salito a 4'544 persone il bilancio delle vittime del terremoto che ha colpito il sud est della Turchia. Lo riferisce l'agenzia turca per i disastri e le emergenze Afad, come riporta Anadolu, facendo sapere che i feriti sono 26'721 e gli edifici distrutti 5'775.

Stando all'ultimo bilancio, invece, il numero dei morti in Siria è di 812 persone sono morte nelle aree governative e 900 nelle aree controllate dai ribelli. 

Il totale dei due Paesi sale quindi ad almeno 6'256 decessi.

Oktay aveva in precedenza detto, stando alla tv di Stato Trt, che oltre 8'000 persone sono state salvate ma nella notte ci sono state 312 scosse di assestamento e l'attività sismica nella zona resta alta. 

Intanto la polizia turca ha dichiarato di aver arrestato quattro persone per i post «provocatori che miravano a creare paura e panico» pubblicati sulle reti sociali dopo il terremoto. La polizia ha aggiunto che è in corso un'indagine più ampia sugli account dei social media, ma non ha fornito informazioni sul contenuto dei post.

Le reti sociali turche si sono riempite di post di persone che lamentano la mancanza di sforzi di ricerca e soccorso nella loro zona, in particolare nella provincia di Hatay.

OMS: «Fino a 23 milioni di persone colpite»

Fino a 23 milioni di persone potrebbero essere colpite dal violento terremoto, ha affermato oggi l'Organizzazione mondiale della sanità (Oms).

«Le mappe generali dell'evento mostrano che potenzialmente 23 milioni di persone sono esposte, tra cui circa cinque milioni di persone vulnerabili», ha dichiarato Adelheid Marschang, responsabile delle emergenze dell'Oms, al comitato esecutivo dell'agenzia sanitaria delle Nazioni Unite.

Il flusso di aiuti delle Nazioni Unite dalla Turchia al nord-ovest della Siria si è temporaneamente interrotto a causa dei danni provocati alle strade dal violento terremoto e da altri problemi logistici, ha riferito un portavoce delle Nazioni Unite, citato dai media internazionali.

L'UE: «Mobilitate 27 squadre da 19 Paesi»

«Finora abbiamo mobilitato 27 squadre di ricerca e soccorso e mediche da 19 Stati europei tramite il Meccanismo di protezione civile dell'Ue per aiutare la Turchia dopo il terremoto, insieme a oltre 1150 soccorritori e 70 cani da soccorso».

Lo scrive in un tweet il commissario europeo alle emergenze Janez Lenarcic, ringraziando Bulgaria, Croazia, Repubblica Ceca, Francia, Grecia, Paesi Bassi, Polonia, Romania, Italia, Ungheria, Austria, Germania, Estonia, Spagna, Malta, Slovacchia, Portogallo, Montenegro e Albania.

Le prime squadre di soccorso, coordinate tramite il Meccanismo di protezione civile dell'Ue, sono arrivate ieri pomeriggio nelle zone colpite dal sisma da Romania, Bulgaria e Ungheria. In Siria, ha aggiunto Lenarcic, l'Ue sta lavorando «a stretto contatto con i nostri partner umanitari impegnati anche in operazioni di salvataggio».

Biden offre l'aiuto degli USA

Intanto il presidente americano Joe Biden ha chiamato il suo omologo turco Recep Tayyip Erdogan e gli ha ribadito la disponibilità degli Stati Uniti a fornire tutta l'assistenza necessaria «al nostro alleato della Nato di fronte a questa tragedia».

Biden ha espresso le condoglianze a nome del popolo americano a coloro che sono rimasti feriti o hanno perso i propri cari nei terremoti. Ha anche sottolineato che «squadre americane sono state dispiegate rapidamente per supportare gli sforzi di ricerca e soccorso turchi e coordinare l'assistenza alle persone colpite dal sisma».

Gli aiuti russi sono arrivati

Nel frattempo per prendere parte alle operazioni di soccorso sono arrivati in Turchia anche i soccorritori del Ministero russo per le situazioni di emergenza, rende noto l'agenzia di stampa russa Tass.

Tre aerei da trasporto russi – due Il-76 e un An-148 – sono atterrati all'aeroporto di Adana con a bordo oltre 100 tra soccorritori e medici, oltre a nove veicoli specializzati. Il gruppo è inoltre dotato di un aeromobile medico.

I soccorritori sono hanno a disposizione endoscopi, radar per il suolo, sistemi di visione termica e di ricerca acustica che consentono di rilevare una persona fino a 4,5 metri di profondità, nonché droni per l'osservazione dall'alto. Il gruppo comprende anche squadre di cani con esperienza di ricerca e salvataggio di persone intrappolate sotto edifici crollati.

Ieri il ministro degli esteri ucraino Dmytro Kuleba ha affermato che anche Kiev potrebbe inviare diverse decine di soccorritori in Turchia.