Spazio Spia della vita su Venere, nuovi dati smorzano l'entusiasmo

SDA

18.11.2020 - 14:40

Doccia fredda su un'eventuale vita su Venere
Doccia fredda su un'eventuale vita su Venere
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Doccia fredda sull'entusiasmo acceso in settembre dalla scoperta di una molecola spia della vita, la fosfina, nell'atmosfera di Venere: nuove misure indicano che i livelli sono inferiori di almeno sette volte rispetto a quelli previsti.

I dati si devono allo stesso gruppo di ricerca, guidato da Jane Greaves dell'Università britannica di Cardiff, e sono pubblicati sul sito ArXiv, che raccoglie studi non ancora sottoposti a revisione da parte della comunità scientifica.

In settembre il gruppo di Greaves aveva annunciato di aver trovato nelle nubi di Venere segni di fosfina, molecola che sulla Terra è prodotta in quantità significative solo da microrganismi, ma altri astronomi avevano criticato i risultati, sottolineando che non era possibile riprodurli.

La scoperta si era basata sulle osservazioni fatte con i radiotelescopi James Clerk Maxwell, alle Hawaii, e Alma (Atacama Large Millimeter/submillimeter Array) dell'Osservatorio europeo australe (Eso), in Cile. I dati di Alma, in particolare, risentivanofortemente dell'effetto esercitato dall'atmosfera terrestre ed era stato necessario utilizzare dei modelli matematici per «ripulirli» dal rumore di fondo. Per alcuni, però, una soluzione del genere avrebbe reso probabile l'emergere di falsi positivi.

Dopo aver rianalizzato i dati, il gruppo di Greaves ha annunciato di aver trovato ancora il segnale della fosfina, ma con livelli molto più bassi. Tuttavia, secondo i ricercatori, la concentrazione è ancora superiore ai livelli che potrebbero essere spiegati da processi naturali, come le eruzioni vulcaniche. La fosfina non è l'unico modo per spiegare il segnale visto dai telescopi.

Sulla rivista Nature Astronomy, Geronimo Villanueva, del Goddard Space Flight Center della Nasa, e Colin Wilson, dell'università di Oxford, rilevano che il segnale potrebbe essere spiegato da un segnale sovrapposto e dovuto all'anidride solforosa, gas che compone la maggior parte delle nubi di Venere. Probabilmente la soluzione verrà dalla prossima campagna di osservazioni programmata con Alma nel marzo 2021. Ovunque finisca la scoperta, secondo Wilson, le risorse investite per inseguirla probabilmente scopriranno qualcosa di intrigante: «che troviamo o meno la fosfina, è probabile che troveremo qualcosa di nuovo».

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