IncidenteLa tragedia di Superga: il «Grande Torino» distrutto in un disastro aereo
gusi
6.5.2019
Prima della guerra dominava il calcio italiano. Nel 1949, i giocatori dell'associazione calcistica Torino erano all'apice della loro carriera. Ma proprio in quel momento una catastrofe li distrusse per sempre.
La visibilità era cattiva il giorno dell'incidente, nel pomeriggio del 4 maggio 1949. Poco prima delle 17, la squadra del Torino tornava da una partita amichevole giocata a Lisbona, a bordo di un aereo Fiat G.212. I calciatori avevano quasi terminato la trasvolata quando l'apparecchio è entrato in un fitto banco di nebbia nei pressi di Torino. La visibilità era di soli 40 metri, come annunciato dal pilota alla torre di controllo dell'aeroporto.
Troppo poco per evitare la tragedia che avevano di fronte. Nella cabina di pilotaggio, l'equipaggio non si era reso conto che l'aereo volava troppo basso. Così, l'apparecchio si è schiantato contro la basilica di Superga, sulla collina a fianco della città che culmina a 675 metri di altitudine. Le stelle dell'AC Torino non ebbero scampo e morirono sul colpo.
Quattro scudetti consecutivi
Tutta la regione ha pianto la morte dei suoi eroi. La squadra era considerata all'epoca la migliore d'Italia, cosa che era stata in effetti dimostrata in modo impressionante negli anni precedenti. Nel 1942, aveva vinto il suo secondo titolo di Campione d'Italia, al quale ne seguirono altri cinque, di cui quattro nell'era del «Grande Torino».
Quest'ultimo ha mostrato tutta la sua forza nel corso di una partita della nazionale, contro l'Ungheria, nel 1947: dieci giocatori su undici provenivano proprio dal Torino. Soltanto il portiere, Lucidio Sentimenti, giocava nel club rivale della città, la Juventus. La squadra era inoltre praticamente invincibile nel suo stadio. Prima della tragedia di Superga, aveva vinto 93 partite consecutive in casa.
Tifosi ancora in lutto
Lo schianto aereo uccise 31 persone quel pomeriggio, tra le quali 18 giocatori, cinque dirigenti del club, tre giornalisti, quattro membri dell'equipaggio e un interprete. Qualche giorno più tardi, in occasione dei funerali, circa 500.000 persone accorsero per dire addio ai loro campioni.
Sul terreno di gioco, il Torino non è mai riuscito a tornare ai livelli di quell'epoca d'oro. Il club - che dopo la sua rifondazione si chiama Torino FC - ha vinto soltanto un campionato (nella stagione 1975-1976). Ancora oggi, i tifosi si appassionano alla storia della loro straordinaria squadra scomparsa in un grigio pomeriggio il 4 maggio 1949.
Poco dopo l'una e 31 minuti del mattino del 3 settembre 1998, il volo 111 di Swissair scompare per sempre dagli schermi radar. E' proprio in questo momento che l'MD-11 si schianta nell’oceano Atlantico, al largo delle coste canadesi.
Immagine: Keystone
Mentre è ancora notte, comincia la ricerca di eventuali superstiti. Ma non c'è più niente da fare per i 215 passeggeri e i 14 membri dell'equipaggio.
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Interi pezzi del velivolo sono sprofondati in mare a 55 metri di profondità.
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Le operazioni di salvataggio si rivelano difficili per via del mare agitato.
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L'indomani della tragedia. Le bandiere svizzere sono a mezz'asta sul tetto del Palazzo federale.
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L'incidente del volo SR 111 è il più grave dell'aviazione civile svizzera al giorno d'oggi, nonché l'incidente più drammatico di una compagnia aerea germanofona.
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L'inchiesta sulla causa dell'incidente è durata più di quattro anni ed è costata 39 milioni di dollari.
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Il rapporto sull'incidente delle autorità canadesi in materia di sicurezza dei trasporti indica che un corto circuito, causato dalla rottura dell'isolamento di un cavo di rame, ha innescato un incendio al di sopra della cabina del pilota.
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Presso il faro di Peegy’s Cove è stato eretto un monumento alla memoria delle 229 vittime della catastrofe aerea. Questa fascia costiera è il punto più vicino al luogo dell'incidente, a una decina di chilometri da lì.
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