BERNA
Comincia a serpeggiare ostilità a Interlaken nei confronti dei turisti? L'interrogativo è posto oggi da 20 Minuten, che riferisce di vari episodi accaduti nella cittadina presa d'assalto negli ultimi anni in particolare da visitatori arabi, indiani e altri asiatici.
Il giornale riferisce le testimonianza di diverse persone che sono state apostrofate in malo modo o sono rimaste vittime di altre scortesie. "Si percepisce una sorta di razzismo contro i turisti", afferma un francese che lavora da quattro anni nel settore. "In realtà sono sempre solo piccole cose, per esempio si viene insultati in svizzero tedesco quando si risponde in un'altra lingua, perché pensano che non li si capisce".
Nelle code di attesa a una cassa si sente dire "vattene a casa tua" quando un asiatico o un arabo non trova subito la moneta giusta. O si viene serviti in modo scortese. "Soprattutto mia moglie, che è asiatica e che lavora anche lei nel turismo, viene a volte trattata in modo poco amichevole".
Una 41enne di Interlaken riferisce di essere stata già più volte insultata o addirittura strattonata da persone che la prendevano per una turista. "In una occasione nel salire sul treno una signora più anziana mi ha spinto da parte dicendo: 'prima gli indigeni, turista di massa'". Un'altra volta, quando è rimasta per un attimo ferma all'entrata di un negozio, è stata apostrofata con un "fai spazio, turista schifosa".
Un giovane 22enne conferma di aver assistito più volte a episodi simili, ma di essere intervenuto per mettervi fine. Una donna più in là con gli anni ammette invece apertamente di non avere in simpatia gli arabi. E un 63enne dice di conoscere persone del posto che non si sentono più a loro agio a casa propria: "i turisti sono cambiati, prima erano austriaci, tedeschi e francesi, oggi molti arrivano da culture completamente differenti".
Secondo taluni a Interlaken il problema esiste e sta crescendo. Gli abitanti si sentono cittadini di seconda classe, perché l'offerta è orientata solo ai turisti. Vi è chi per questo si è già rivolto al sindaco. L'interessato, Urs Graf, si dice però molto sorpreso. "Finora non ero venuto a conoscenza di queste cose", ha indicato a 20 Minuten. Graf non è in grado di spiegarsi la cosa e non sa cosa fare concretamente al riguardo.
Da parte sua Alice Leu, della locale azienda turistica, sostiene di non essere informata di incidenti di frequenza e gravità analoga a quelli esposti. "Ciò che a volte viene segnalato sono piccoli atti di scortesia di natura verbale, come per esempio un 'andiamo avanti' alla cassa di un supermercato".
Secondo Leu è vero che l'offerta è orientata ai visitatori e che ci sono tanti negozi di souvenir e di orologi. Ma quale persona del posto si può evitare molto facilmente la zona turistica e nelle vicinanze si trova quello che si cerca.
Da parte sua Christoph P. Reber, direttore del City Hotel di Interlaken, sostiene di non aver mai assistito a bagarre. Fra la gente si critica al massimo le molte vetture noleggiate in circolazione.
Il presidente di Interlaken Tourismus Erich Reuteler non ritiene che negli ultimi anni sia aumentata l'ostilità verso chi viene da fuori. "Vi è gente che, sottovoce, afferma che vi sono troppi turisti. Però queste persone si comportano in modo normale. Non ho mai sentito che se la siano presa con i turisti." L'"abitante del posto assennato" sa che la prosperità della regione dipende dai visitatori provenienti dall'estero, conclude Reuteler.
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