Soltanto 1000 gorilla di montagna vivono ancora allo stato selvatico. Un fotografo britannico esperto nel mondo animale è riuscito a immortalare in Uganda un cucciolo di gorilla di soli otto giorni.
Vince Burton ha la passione per la natura sin dalla sua più tenera infanzia e ne ha fatto il suo mestiere: il fotografo di animali britannico è già stato nel Borneo, al Masai Mara e in Alaska. Ma ciò che ha scoperto nel Parco nazionale impenetrabile di Bwindi, in Uganda, l'ha particolarmente impressionato: il fotografo si è ritrovato faccia a faccia con un cucciolo di gorilla appena nato!
Il piccolo esemplare di scimmia, rannicchiato sulla madre, ha rivolto un grazioso sorriso all'osservatore. «Aveva soltanto otto giorni», ha dichiarato Vince Burton nel «London Economic». «Sua madre lo teneva e lo proteggeva, ma il cucciolo era molto calmo malgrado la nostra presenza. Ho ipotizzato che la madre avesse circa dodici anni. Non era il suo primo cucciolo, aveva dunque esperienza.»
Una specie a rischio estinzione
Secondo le stime attuali, poco più di un migliaio di gorilla di montagna vive ancora allo stato selvatico, e l'unione internazionale per la conservazione della natura li ha inclusi nella lista delle «specie minacciate». «Si stima che restino soltanto 400 gorilla di montagna in Uganda. Per questo motivo ogni nascita è particolarmente preziosa», afferma Vince Burton. Un'altra ragione per cui questo incontro «resterà impresso nella sua memoria».
«Ci somigliano talmente tanto», si entusiasma il fotografo. «Condividono il 98% del nostro DNA e sono tuttavia così dolci. È come se possedessero tutte le qualità dell'uomo, ma senza i difetti.» I gorilla di montagna sono a rischio estinzione a causa del bracconaggio, del traffico di animali, della distruzione degli habitat e delle malattie trasmesse dall'uomo.
I pangolino è il mammifero più ricercato nel commercio mondiale
Il pangolino è il mammifero più ricercato nel commercio mondiale
Il pangolino è un animale a squame impressionante.
Immagine: Dukas
Un recente studio ha mostrato l'ampiezza del traffico di questo animale dall'Africa verso l'Asia...
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... e il fenomeno si intensifica in modo proporzionale alla diminuzione del numero di esemplari del pangolino asiatico.
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Il traffico di pangolini in Africa è aumentato del 150% tra il 1970 e il 2014. Questi animali vengono rivenduti in Asia, dove la loro carne è considerata un bene di lusso e le squame vengono utilizzate come ingrediente di una polvere che si crede sia miracolosa.
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Il governo della Namibia sostiene i programmi di protezione dell'animale.
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Oggi, le otto specie di pangolino conosciute sono tutte presenti nella lista rossa delle specie a rischio estinzione dell'UICN.
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In Namibia, Maria Diekmann si è imposta la missione di proteggere i pangolini dai bracconieri, dagli incidenti stradali e dal mercato nero.
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A decimare i pangolini sono anche le strade della Namibia.
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L'associazione REST cura i pangolini feriti, prima di liberarli.
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Come nel caso delle corna di rinoceronte, le squame di pangolino vengono vedute a circa mille euro al chilogrammo.
Il dado è tratto. Molte misure anti Covid sono state tolte. Da giovedì 17 febbraio 2022 l'obbligo di indossare la mascherina in ufficio è caduto. Si torna a una normalità... forse non proprio del tutto simpatica...
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