Una «tortura»?Il giustiziato in Alabama è morto tra le contorsioni
SDA
26.1.2024 - 20:04
«Stasera l'Alabama ha fatto fare all'umanità un passo indietro. Me ne vado con amore, pace e luce. Grazie per avermi sostenuto. Vi amo tutti». Sono le ultime parole di Kenneth Smith, il primo condannato al mondo giustiziato con un metodo mai usato prima e paragonato dall'Onu ad una possibile tortura: l'azoto, respirato attraverso una maschera sino al soffocamento.
Keystone-SDA
26.01.2024, 20:04
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Un metodo previsto anche da altri due Stati americani (Mississippi e Oklahoma) come alternativa alla sempre più difficile iniezione letale, cui Smith era sopravvissuto un anno fa dopo che per oltre un'ora i medici gli avevano trafitto mani e braccia senza riuscire a trovare la vena giusta.
L'esecuzione, la prima dell'anno negli Stati Uniti dopo le 24 del 2023, ha sollevato sdegno e condanna nella comunità internazionale, dal Palazzo di vetro alla UE e alle associazioni per i diritti dell'uomo.
Un «profondo rammarico» per l'esecuzione
«Mi rammarico profondamente per l'esecuzione di Kenneth Eugene Smith in Alabama nonostante le serie preoccupazioni che questo nuovo e non testato metodo di soffocamento mediante gas di azoto possa equivalere a tortura o a un trattamento crudele, inumano o degradante», ha affermato l'Alto commissario delle Nazioni Unite per i diritti umani, Volker Türk, esortando «tutti gli Stati a mettere in atto una moratoria sul suo utilizzo, come passo verso l'abolizione universale».
Anche l'Unione europea ha espresso «profondo rammarico», ricordando che «secondo i maggiori esperti questo metodo è una punizione particolarmente crudele e insolita», e ribadendo di opporsi «fermamente alla pena di morte in ogni momento». Silenzio finora dalla Casa Bianca, nonostante Joe Biden si sia impegnato per l'abolizione della pena capitale.
Una cavia per testare l'ipossia da azoto
Inutili i ricorsi last minute per fermare l'esecuzione: la corte suprema li ha respinti tutti, anche se tre giudici liberal (Sonia Sotomayor, Elena Kagan e Ketanji Brown Jackson) hanno votato contro: «Non essendo riuscito a uccidere Smith al primo tentativo, l'Alabama lo ha selezionato come cavia per testare un metodo di esecuzione mai testato prima. Il mondo sta guardando», ha scritto una di loro motivando il dissenso.
Smith è stato giustiziato giovedì notte dopo aver trascorso 34 anni nel braccio della morte in un carcere dell'Alabama, uno Stato del sud segnato dal razzismo ma anche dalla nascita del movimento per i diritti civili degli afroamericani.
Nelle ore precedente è stato visitato dai familiari, due amici, il suo consigliere spirituale e il suo avvocato. La sua ultima cena è stata una bistecca e uova con patatine fritte. Poi lo hanno legato ad una barella e portato nella camera della morte, facendogli indossare la temuta maschera.
«Ha iniziato a contorcersi e a dimenarsi violentemente»
Dopo che è cominciata l'erogazione dell'azoto, Smith ha sorriso, si è rivolto verso i propri cari e ha fatto un cenno per dire che li amava. Poi «ha iniziato a contorcersi e a dimenarsi violentemente sulla barella per circa due-quattro minuti, seguiti da circa cinque minuti di respirazione rumorosa», ha riferito uno dei cinque reporter che hanno assistito all'esecuzione, durata complessivamente 25 minuti. «Avevo già visto quattro esecuzioni ma non ho mai visto un condannato dimenarsi come Smith», ha confessato.
«Dopo oltre 30 anni e vari tentativi di ingannare il sistema, Smith ha risposto dei suoi orrendi crimini», ha commentato freddamente la governatrice repubblicana dell'Alabama Kay Ivey. «La giustizia è stata servita», le ha fatto eco il suo attorney general Steve Marshall, assicurando che l'azoto ha dimostrato di essere «un metodo di esecuzione efficace e umano».
Dei movimenti involontari
Il commissario statale per gli istituti di pena John Hamm ha assicurato che tutto è andato come previsto e che quelli del condannato sulla barella sembravano essere movimenti involontari. Di avviso opposto gli esperti.
Smith era stato condannato all'ergastolo da una giuria per aver ucciso nel 1988 Elizabeth Sennett su commissione del marito, un pastore indebitato che voleva riscuotere il premio dell'assicurazione e che una volta scoperto si è suicidato. Ma il giudice cancellò il verdetto e impose la pena capitale. Il suo complice John Forrest Parker era già stato giustiziato nel 2010.