Vaticano Vaticano: il mons. Parolin celebra la messa per il giuramento delle Guardie Svizzere

SDA

6.5.2021 - 09:13

Come consuetudine, il cardinale Pietro Parolin ha celebrato la messa celebrata in occasione dell'odierno Giuramento di 34 nuove Guardie Svizzere.
Come consuetudine, il cardinale Pietro Parolin ha celebrato la messa celebrata in occasione dell'odierno Giuramento di 34 nuove Guardie Svizzere.
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«In questo giorno il ringraziamento della Santa Sede, al quale unisco il mio ringraziamento personale, si estende all'intera famiglia della Guardia Svizzera Pontificia. Non solo per il prezioso servizio che svolge, ma anche per come svolge questo servizio».

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Lo ha detto il cardinale segretario di Stato, Pietro Parolin, durante la messa celebrata all'Altare della Cattedra della Basilica di San Pietro in occasione dell'odierno Giuramento di 34 nuove Guardie Svizzere.

«Oggi la vostra secolare presenza si apre all'avvenire – ha sottolineato nell'omelia -. Il 6 maggio, infatti, mentre ricorda il sacrificio delle 147 Guardie Svizzere che in quel giorno del 1527, durante il Sacco di Roma, permise la salvaguardia del Santo Padre, ci regala ogni anno volti nuovi, nuove reclute, che rinnovano il medesimo impegno di vita attraverso il Giuramento».

«Al servizio del Papa per amore del Signore»

«Per tutti voi, care guardie – ha proseguito Parolin -, diventa l'occasione per insaldare per ciò che proprio nella formula del Giuramento manifesterete: la volontà di dedicarvi con tutte le forze, sacrificando ove occorra anche la vita, al servizio del Papa per amore del Signore». «Ciò ovviamente richiede una grande fede, richiede una grande forza d'animo, perché all'indispensabile disciplina esteriore si unisca un'altrettanto essenziale disciplina interiore», ha aggiunto.

Secondo il card. Parolin, «rimanere in Gesù e annunciare Gesù, questa è l'identità del discepolo. La potremmo riassumere in due parole, comunione e missione. Sono le parole con cui il Concilio Vaticano II ha tratteggiato l'essenza e la Chiesa, comunione e missione. Sono per noi delle parole chiave, da non dimenticare mai».

«Vorrei suggerirvi di vivere con questo spirito il giuramento odierno – ha aggiunto -, perché l'inizio del vostro servizio vi riporti all'origine del discepolato. Il giuramento non rappresenta infatti solo una tappa importante e solenne, ma un vero e proprio momento discepolato, di esprimere e manifestare il vostro essere discepoli».

«Oggi con esso, care reclute, dichiarerete la volontà di dare la vita per Pietro – ha concluso il segretario di Stato -: sia la via per sentirvi discepoli missionari più strettamente uniti a Gesù, come lui, il primo tra gli apostoli. Vi accompagniamo nella preghiera perché questo giorno rappresenti un passo decisivo per rimanere in Cristo e per essere suoi missionari».

Il giuramento alle 17h00

La messa, cui hanno partecipate oltre alle Guardie Svizzere i familiari delle nuove reclute e ospiti dalla Confederazione, è stata concelebrata dal cardinale Kurt Koch, presidente del Pontificio Consiglio per l'Unità dei cristiani, da mons. Emil Paul Tscherrig, nunzio apostolico in Italia, da mons. Alain de Raemy, vescovo ausiliare di Losanna, Ginevra e Friburgo, in rappresentanza della Chiesa svizzera, e dal cappellano del Corpo, padre Thomas Widmer.

Il Presidente della Confederazione Guy Parmelin incontra stamane il Papa e le Guardie svizzere. Alle 17.00 ci sarà il giuramento dei 34 nuovi alabardieri.