Vertice informatico «È il momento di dare accesso a internet a più di 2,5 miliardi di persone»

hm, ats

27.5.2024 - 16:00

L'Unione internazionale delle telecomunicazioni è da tempo impegnata sul fronte delle nuove tecnologie (immagine d'archivio).
L'Unione internazionale delle telecomunicazioni è da tempo impegnata sul fronte delle nuove tecnologie (immagine d'archivio).
Keystone

È giunto il momento di dare accesso a internet a più di 2,5 miliardi di persone: lo ha affermato Doreen Bogdan-Martin, segretaria generale dell'Unione internazionale delle telecomunicazioni (UIT).

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L'agenzia delle Nazioni Unite ha organizzato a Ginevra WSIS+20, cioè un vertice mondiale della società dell'informazione (World Summit on the Information Society, WSIS) che si tiene a 20 anni dai primi, che si svolsero nel 2003 nella città di Calvino e nel 2005 a Tunisi.

Bogdan-Martin ha fra l'altro elogiato il ruolo definito pionieristico della Svizzera negli sforzi internazionali per realizzare un mondo digitale equo. La Confederazione presiede l'evento e sul posto era oggi presente il consigliere federale Albert Rösti, che ha insistito sulla necessità di connettere tutti gli abitanti del pianeta al web.

«Abbiamo raggiunto molti obiettivi, ma non tutti», ha affermato il capo del Dipartimento federale dell'ambiente, dei trasporti, dell'energia e delle comunicazioni (Datec). «Questa non è la fine della nostra collaborazione, ma l'inizio», ha aggiunto il 56enne.

Durante tutta la settimana centinaia di rappresentanti di governi, del settore privato e della società civile si incontreranno per discutere di nuove tecnologie. Gli stati si trovano peraltro in fase di stallo nei negoziati sull'Agenda digitale globale, che dovrebbero concludersi in settembre al Vertice per il futuro di New York.

Tra poco più di un anno inoltre l'Assemblea Generale delle Nazioni Unite dovrà decidere se approvare o no la prosecuzione del WSIS e dell'Internet Governance Forum (IGF), una piattaforma multilaterale. La Svizzera è favorevole a mantenere attivi tali strumenti, che secondo il Consiglio federale permettono di coinvolgere tutti gli attori in un approccio ampio e informale.