Accusato di assassinioZurigo: a processo 79enne serbo che uccise la moglie del nipote
pl, ats
9.1.2024 - 10:48
Un cittadino serbo di 79 anni, accusato di aver ucciso a colpi di pistola la moglie 32enne di suo nipote che voleva il divorzio, deve rispondere da oggi all'accusa di assassinio davanti al Tribunale distrettuale di Winterthur (ZH). Il processo dura tre giorni.
Keystone-SDA, pl, ats
09.01.2024, 10:48
09.01.2024, 11:31
SDA
In apertura del dibattimento la corte ha respinto una richiesta di sospensione del processo presentato dalla difesa.
L'imputato, che è stato portato in aula in sedia a rotelle, presenta in effetti dei deficit cognitivi, ma secondo una perizia dello scorso dicembre è in grado di seguire un processo.
Il Tribunale ha deciso di fissare ogni ora una pausa per permettergli di meglio seguire il dibattimento.
Una questione d'onore
Nell'atto d'accusa, il Ministero pubblico descrive l'uccisione della madre di tre figli come una «vera e propria esecuzione», rimproverando al 79enne un comportamento «particolarmente privo di scrupoli».
L'imputato avrebbe agito per «palese egoismo» e ha ucciso la donna perché riteneva che il suo comportamento violasse i suoi valori e l'onore della sua famiglia.
Il pensionato si recò in Svizzera dalla Serbia il 13 febbraio 2021 portando nel bagaglio un revolver e munizioni. Tre giorni dopo fece visita senza preavviso alla giovane donna nel suo appartamento di Winterthur. Dopo che la moglie del nipote gli servì un caffè, l'uomo chiuse la porta a chiave, prese la pistola e uccise la giovane donna con sei colpi ben assestati.
La vittima e il nipote dell'imputato si erano sposati alla fine del 2007, hanno avuto tre figli e all'epoca vivevano in Serbia nella casa dell'imputato. Stando all'atto d'accusa, il matrimonio era tuttavia pieno di conflitti.
Via dalla Serbia per chiedere il divorzio
Nel 2020, la donna lasciò la Serbia senza il consenso della famiglia, si stabilì a Winterthur e chiese il divorzio. Il marito non poteva raggiungerla a causa di una precedente decisione di espulsione dalla Svizzera. Il nonno venne a sapere dei piani della donna all'inizio di febbraio 2021, quando i due figli maggiori si recarono in Serbia per trascorrere le vacanze con il padre.
Come se non bastasse, i ragazzi raccontarono al bisnonno che la madre aveva una relazione extraconiugale con un uomo di origine musulmana e che gli permetteva persino di passare la notte con lei a Winterthur.
Sempre stando all'atto d'accusa, il Ministero pubblico ha intenzione di chiedere per l'imputato una condanna alla detenzione a vita e l'espulsione dalla Svizzera per un periodo di dieci anni. Le richieste della difesa non sono ancora note.