CriminalitàPesanti minacce su TikTok: «Voglio la sua testa», procura di nuovo in azione contro Brian K.
pl, ats
16.1.2024 - 16:45
Brian K., il giovane detenuto – un tempo conosciuto come «Carlos» – uscito di prigione a novembre torna a occupare la giustizia. Il Ministero pubblico zurighese intende decidere se le minacce da lui espresse contro un avversario su TikTok abbiano rilevanza penale.
pl, ats
16.01.2024, 16:45
16.01.2024, 17:12
SDA
Questi accertamenti si basano su indagini di polizia in corso, ha fatto sapere oggi su richiesta il Ministero pubblico, senza tuttavia fornire ulteriori dettagli.
Negli ultimi tempi il 28enne ha ripetutamente attirato l'attenzione con dei video su TikTok in cui minaccia un suo avversario, un muscoloso influencer di fitness che a sua volta ha un passato da detenuto.
Messa in scena per promuovere un match di Boxe?
Brian K. – che parla di una messa in scena per promuovere un match di boxe – si è presentato nel fine settimana davanti all'abitazione dell'avversario a Zurigo, gridando ad alta voce e provocando un'operazione di polizia.
Il giovane diventato un caso mediatico ha inoltre pubblicato un video su TikTok in cui posa con un coltello e rivolgendosi al suo avversario dichiara: «Vedi questa lama?» In un altro video, Brian tiene in mano un'immagine della sua stessa testa ottenuta con una stampante 3D e minaccia: «Voglio la sua testa, voglio vederlo soffrire».
In libertà da due mesi
Brian K. è tornato in libertà da due mesi e si sta allenando per raggiungere il suo obiettivo di sempre: diventare un campione di boxe. Pubblica regolarmente video delle sue sessioni di allenamento sui social media.
Lo scorso novembre, il Tribunale distrettuale di Dielsdorf ha condannato il 28enne a 2 anni e mezzo di reclusione per lesioni personali e altri reati. La condanna è legata a diverse aggressioni al personale carcerario, messe in atto durante i tre anni in cui il giovane è stato tenuto in isolamento, in regime di carcerazione di sicurezza, nel penitenziario «Pöschwies» di Regensdorf (ZH).
Il tribunale non ha ritenuto opportuno continuare la sua detenzione preventiva e Brian Keller, che era in carcere dal 2016, è stato rilasciato due giorni dopo la sentenza.