Afghanistan Afghanistan, Sassoli: «Deluso dalla risposta UE sui rifugiati»

SDA

1.9.2021 - 12:27

Il presidente del Parlamento europeo, David Sassoli, è "molto deluso" dal Consiglio Affari interni di ieri: Paesi fuori dall'Unione europea hanno offerto accoglienza ai richiedenti asilo afghani, ma non un solo dell'UE ha altrettanto.
Il presidente del Parlamento europeo, David Sassoli, è "molto deluso" dal Consiglio Affari interni di ieri: Paesi fuori dall'Unione europea hanno offerto accoglienza ai richiedenti asilo afghani, ma non un solo dell'UE ha altrettanto.
Keystone

Il presidente del Parlamento europeo, David Sassoli, è «molto deluso» dal Consiglio Affari interni di ieri: «Paesi fuori dall'Unione Europea hanno offerto accoglienza ai richiedenti asilo afghani, ma non abbiamo visto un solo Paese membro fare altrettanto».

«Non possiamo fare finta che la questione afghana non ci riguardi, perché abbiamo partecipato a quella missione condividendone obiettivi e le finalità», ha aggiunto Sassoli nel discorso di apertura del Forum Strategico di Bled, in Slovenia.

Parlando in sede di dibattito, Sassoli ha sottolineato che nessun Paese deve essere lasciato solo a gestire i confini europei, dal Mediterraneo alle frontiere orientali e fino al Baltico. Ed è per questo, ha osservato, che «gli stati nazionali devono dotare la Ue di nuove competenze per una politica comune» su immigrazione e richiedenti asilo.

«Non vogliamo flussi migratori di massa incontrollati e irregolari»

Respingendo le critiche di Sassoli al Forum strategico di Bled, il premier greco, Kyriakos Mitsotakis ha dichiarato che «quello che abbiamo detto» al Consiglio straordinario sull'Afghanistan «è stato molto chiaro: non vogliamo ripetere flussi migratori di massa incontrollati e irregolari di cui abbiamo fatto esperienza nel 2015».

«Sostengo questa decisione», ha proseguito il premier, sottolineando come la Grecia sia stata «la vittima» di una politica che ha finito con il tradursi in un «fallimento significativo delle istituzioni europee».

«Non siamo stati ancora in grado di trovare un accordo su un patto comune su migranti e rifugiati, ma siamo concordi che abbiamobisogno di proteggere le nostre frontiere – ha aggiunto Mitsotakis -. Dobbiamo farlo in modo strutturato e disciplinato, nel pieno rispetto del diritto internazionale, ma dobbiamo riconoscere come Europa e come istituzioni europee la necessità di imparare dai nostri errori».