USA-Russia Giornalista arrestato a Mosca, Blinken chiama Lavrov 

SDA

2.4.2023 - 20:31

È braccio di ferro tra Washington e Mosca sulla sorte del giornalista del Wall Street Journal Evan Gershkovich, arrestato il 29 marzo in Russia con l'accusa di spionaggio. Antony Blinken ha chiamato il ministro degli Esteri Serghiei Lavrov chiedendo l'immediato rilascio del reporter e anche di un altro americano «detenuto ingiustamente» da Mosca, l'ex marine Paul Whelan, arrestato nel 2018 sempre con l'accusa di spionaggio.

Sergey Lavrov in una foto del 29 maggio (immagine simbolica).
Sergey Lavrov in una foto del 29 maggio (immagine simbolica).
KEYSTONE/Yury Kochetkov/Pool Photo via AP

2.4.2023 - 20:31

Hai fretta? blue News riassume per te:

  • È braccio di ferro tra Washington e Mosca sulla sorte del giornalista del Wall Street Journal Evan Gershkovich, arrestato il 29 marzo in Russia con l'accusa di spionaggio.
  • Il Segretario di Stato statunitense Antony Blinken ha chiamato il ministro degli Esteri russo Serghiei Lavrov chiedendo l'immediato rilascio del reporter.
  • Lavrov, tuttavia, è stato irremovibile.

«Ho espresso la profonda preoccupazione degli Stati Uniti per l'inaccettabile detenzione di un giornalista e cittadino americano», ha spiegato il segretario di Stato americano dopo la sua telefonata con il funzionario di Mosca.

Ma Lavrov è stato irremovibile, accusando il 31enne, figlio di immigrati fuggiti dall'Unione Sovietica, di aver «raccolto informazioni classificate come segreti di stato sotto la copertura di giornalista».

Insinuazioni «ridicole», per il presidente americano Joe Biden, che qualche giorno fa ha chiesto alla Russia di rilasciare Gershkovich. «Sarà un tribunale a decidere la sua sorte», ha avvertito Lavrov nel suo colloquio con Blinken ammonendo inoltre funzionari statunitensi e media occidentali di evitare il «clamore» sull'arresto.

Una classica strategia di Mosca che si affiderà ad una corte manovrata dal Cremlino per un processo a porte chiuse che finirà quasi certamente in una condanna.

Manifestazioni di solidarietà nel mondo

Al di là delle perentorie richieste della Russia, si moltiplicano in tutto il mondo le manifestazioni di solidarietà e gli appelli per il rilascio del reporter che rischia 20 anni di carcere.

La campionessa di basket americana, Brittney Griner, liberata dal carcere russo lo scorso 8 dicembre attraverso uno scambio con il «mercante di morte» Viktor Bout, ha rivolto un appello al presidente Usa affinché «usi ogni strumento possibile» per riportare a casa Gershkovich.

Lettera aperta sul Wall Street Journal

Mentre in una lettera aperta, pubblicata sul Wall Street Journal, 38 direttori di testate e media di tutto il mondo hanno posto la loro firma condannando l'arresto. La lettera è diretta all'ambasciatore russo a Washington, Anatoly Antonov.

«L'arresto arbitrario e ingiusto di Gershkovich invia il messaggio che il giornalismo all'interno dei confini russi viene criminalizzato e che i corrispondenti stranieri che cercano di fare il loro lavoro dalla Russia non godono dei benefici dello stato di diritto».

Allegato al messaggio c'è un estratto degli articoli scritti dal cronista: «Gershkovich è un giornalista, non una spia, e dovrebbe essere rilasciato subito e senza condizioni. Contiamo sulla sua risposta mentre continuiamo a vigilare su ogni passo del procedimento nei suoi confronti», si legge nella lettera, nella quale si chiede che a Gershkovich sia permesso di contattare il suo avvocato e la sua famiglia.

Fra le testate firmatarie del messaggio, promosso dal Comitato internazionale per la protezione dei giornalisti (Cpj), figurano il New York Times, il Washington Post, Time, la Bbc, la Cbs, il Financial Times, Euronews e l'Afp.

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