Giustizia e politica Lara Comi è convinta di non aver commesso reati

ATS / pab

18.11.2019 - 16:55

Lara Comi (archivio)
Lara Comi (archivio)
ANSA

«La Comi non si riconosce nella rappresentazione che le è stata fatta di soggetto che non ha rispetto delle regole, ha risposto a tutto, è convinta di non avere commesso nessun reato». Così Giampiero Biancolella, legale dell'ex eurodeputata di Forza Italia Lara Comi.

Quest'ultima, ai domiciliari da giovedì nell'inchiesta «Mensa dei poveri» e interrogata oggi, lunedì, dal giudice per le indagini preliminari (gip) per circa 5 ore.

Lara Comi, ha aggiunto l'avvocato Biancolella, «ha cercato di difendersi documentando, argomentando, spiegando, siamo convinti che ci siano tutti gli estremi per revocare la misura cautelare ma anche per una declaratoria di insussistenza degli elementi accusatori. È ovvio che è un processo complesso, agiremo nel migliore dei modi».

«Non abbiamo chiesto la revoca della misura domiciliare allo Stato». Lo ha detto l'avvocato Giampiero Biancolella, legale di Lara Comi, l'ex eurodeputata di Forza Italia ai domiciliari da giovedì nell'inchiesta «Mensa dei poveri».

«Abbiamo dato le nostre prove»

Il difensore ha spiegato di avere prodotto al giudice per le indagini preliminari Raffaella Mascarino, la «documentazione» necessaria alla difesa della Comi anche se «abbiamo ancora tempo per decidere e valutare se chiedere la revoca direttamente al giudice».

«Abbiamo fatto sentire alla dottoressa Mascarino - ha aggiunto il legale di Lara Comi - le registrazioni che provavano che la Bergamaschi, (l'esperta di fondi pubblici europei Maria Teresa Bergamaschi, presidente della Camera penale di Savona a cui si era rivolta Comi per sapere se poteva essere indagata - ndr.) a nostro avviso, aveva fatto delle affermazioni non veritiere, abbiamo prodotto la documentazione di Aliverti che dimostrava che aveva svolto le attività, abbiamo prodotto le mail del Parlamento europeo».

La Guardia di finanza di Milano ha arrestato l'ex eurodeputata italiana Lara Comi venerdì. È accusata a vario titolo, di corruzione, finanziamento illecito e truffa in un filone dell'indagine «Mensa dei Poveri», il presunto giro di tangenti in Lombardia.

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