Guerra La rivelazione: «Prigozhin scatenò l'insurrezione dei Wagner con un post sui social»

SDA

4.8.2023 - 19:10

Con un furibondo messaggio sui social, la sera del 23 giugno, il fondatore dell'esercito privato Yevgeny Prigozhin diede il via alla marcia su Mosca del giorno dopo: una pugnalata alla schiena dell'esercito regolare russo accese la miccia della rivolta. Intanto il gruppo di mercenari, al contrario di quanto affermato, continua a reclutare membri.

 Il capo della Wagner, qui in un'immagine del 12 maggio 2023.
 Il capo della Wagner, qui in un'immagine del 12 maggio 2023.
KEYSTONE

4.8.2023 - 19:10

Hai fretta? blue News riassume per te

  • Il giornale indipendente Novaya Gazeta ha ricostruito i primi momenti della rivolta della Wagner contro il Cremlino.
  • La marcia su Mosca, interrotta a pochi chilometri dalla capitale russa, ebbe inizio grazie a un post sui social del fondatore Yevgeny Prigozhin, che denunciava un attacco russo sulle posizioni del suo esercito privato.
  • Prigozhin, per ora, non è stato fatto uccidere da Putin e vive in Bielorussia, dove continua le sue attività con i mercenari.
  • Al contrario di quanto annunciato a inizio settimana, il reclutamento di nuovi soldati Wagner, stando al giornale Important Stories, non è stato interrotto.

La ricostruzione della dinamica iniziale della rivolta di Yevgeny Prigozhin contro Mosca è del giornale indipendente Novaya Gazeta. Le rivelazioni sul fatto che i Wagner, contrariamente a quanto annunciato qualche giorno fa, continuano a reclutare mercenari per le sue truppe è invece del media indipendente russo Important Stories.

La rivolta contro il Cremlino

La marcia su Mosca delle truppe Wagner, fermatasi a un paio di centinaia di chilometri dalla capitale russa grazie alla mediazione del dittatore bielorusso Alexander Lukashenko, fedele alleato di Vladimir Putin, ma amico anche di Yevgeny Prigozhin, stando alla ricostruzione fatta da Novaya Gazeta è partita con un messaggio proprio di quest'ultimo, sui suoi canali social.

«Eravamo pronti a fare concessioni al Ministero della Difesa, a consegnare le nostre armi, a trovare una soluzione su come difendere ulteriormente il Paese. Oggi, vedendo che non ci siamo ritirati, hanno lanciato attacchi missilistici sui nostri accampamenti», ha scritto il fondatore della Wagner Prigozhin sui social alle 21.09 del 23 giugno.

Le prove avanzate da Prigozhin

Poi ha continuato: «Un gran numero di combattenti, i nostri compagni d'armi, sono morti. Decideremo come rispondere a questa atrocità. Sparare intenzionalmente, non per errore, sui miliziani della Wagner provocando un numero enorme di vittime».

Da lì la decisione della vendetta. E c'erano le prove: sul canale Telegram «Wagner Unload», 10 minuti prima del discorso di Prigozhin del 23 giugno, in un video di un minuto e mezzo viene mostrato l'esito dell'attacco dell'esercito russo ai mercenari Wagner: «Ecco la principale carta vincente di Prigozhin», scrive Novaya Gazeta.

Poi, in una registrazione audio c'è Prigozhin che spiegava alla società russa che cosa spingeva i Wagner a ribellarsi. E allo stesso tempo forniva una motivazione ai combattenti a correre rischi e ad andare contro le autorità: «Non è per le ambizioni del proprietario della Wagner che rischiano, ma in memoria dei compagni caduti».

Marcia interrotta, Prigozhin finisce in Bielorussia

Giova ricordare che quel sabato 24 giugno è stata una giornata ad altissima tensione, non solo all'interno della Russia, dove nella capitale si era perfino iniziato a scavare delle trincee e si erano schierati i carri armati nelle principali strade della capitale, ma anche a livello internazionale, poiché scarseggiavano le informazioni verificate e verificabili sulla reale progressione delle truppe Wagner.

Il tutto, assai inaspettatamente, si è risolto con una mediazione di Lukashenko. Prigozhin, a quanto è dato sapere, non ha eseguito fino in fondo il piano di rivolta e si è recato in Bielorussia e, finora, sembra essere stato risparmiato dalla vendetta di Putin.

Il leader del Cremlino poi ha dato una possibilità ai soldati rivoltosi, concedendo loro di reclutarsi, tramite la firma di un contratto che prevedeva l'abbandono dell'appartenenza alla Wagner, nell'esercito regolare russo.

Il reclutamento di mercenari continua

Il giornale Important Stories afferma intanto di aver trovato canali Telegram in cui mercenari di Wagner hanno riferito che la società prevede di riprendere il reclutamento questo mese.

Il 31 luglio Prigozhin aveva dichiarato che «finché non ci sarà carenza di personale, non c'è intenzione di reclutarne di nuovo: tuttavia non appena la madrepatria avrà bisogno di creare un nuovo (ulteriore) gruppo che sia in grado di difendere gli interessi del nostro Paese, sicuramente procederemo al reclutamento».

Un giornalista della testata indipendente Important Stories si è finto interessato a entrare nel gruppo e gli è stato detto che il reclutamento di Wagner avviene il venerdì.

Un rappresentante del gruppo ha inoltre detto al giornalista che il reclutamento è stato interrotto solo durante la «ribellione» armata di giugno.

Il rappresentante ha poi affermato che i candidati devono avere il passaporto, poiché il reclutamento riguarda le attività del gruppo nei Paesi africani.

SDA