Coronavirus L'OMS ammette: «Abbiamo sbagliato, il rischio è elevato»

ATS / sam

27.1.2020 - 22:15

Il quartiere generale dell'Organizzazione mondiale della sanità a Ginevra.
Il quartiere generale dell'Organizzazione mondiale della sanità a Ginevra.
Source: KEYSTONE/SDN

Oggi l'Organizzazione mondiale della sanità ha dichiarato che il rischio globale derivante dal coronavirus è «elevato», ammettendo un errore nei suoi precedenti rapporti in cui riferiva che il rischio fosse «moderato».

L'ultimo rapporto dell'organismo dell'Onu, diffuso domenica sera, ha rilevato un rischio «molto alto in Cina, alto a livello regionale e alto a livello globale».

In una nota aggiunge che nelle comunicazioni dei giorni precedenti era stato detto «erroneamente» che il rischio era «moderato», ha spiegato la portavoce Fadela Chaib.

Trump: «In strettissima comunicazione con la Cina»

Intanto il presidente statunitense Donald Trump ha twittato: «Siamo in strettissima comunicazione con la Cina sul virus. Negli Stati Uniti sono stati riportati pochissimi casi, ma vigiliamo fortemente. Abbiamo offerto alla Cina e al presidente Xi (Jinping) qualsiasi aiuto possa essere necessario. I nostri esperti sono straordinari!».

Già 44'000 casi a Wuhan

Un team di esperti di Hong Kong al lavoro sull'emergenza del coronavirus ha invocato l'adozione di «misure draconiane» come il blocco ai viaggi e la chiusura delle scuole nelle principali città del paese, stimando che a Wuhan vi siano già 44'000 infettati.

Presentando la mappatura del virus, Gabriel Leung, preside della facoltà di medicina dell'Hong Kong University, ha tracciato scenari da incubo per l'accelerata della diffusione nelle principali città cinesi. «Dobbiamo essere pronti al fatto che l'epidemia possa diventare una a livello globale».

Caso sospetto anche in Africa

Il rischio coronavirus è ormai globale, riguarda tutti i continenti e sono oltre 50 i casi accertati fuori dai confini cinesi. Tutti, tranne uno, avevano fatto recentemente un viaggio in Cina, nella zona ritenuta il focolaio dell'epidemia.

Se sarà confermato il caso sospetto segnalato in Africa, non vi sarà alcun continente rimasto indenne, a meno di non considerare l'Antartide: le autorità della Costa d'Avorio stanno effettuando infatti controlli su uno studente ivoriano rientrato da un soggiorno a Pechino con sintomi sospetti.

Asia, il continente più a rischio

In Asia, il continente più a rischio, almeno tre persone infette sono state individuate in Malaysia, altre a Singapore e in Thailandia. In Vietnam, l'Organizzazione mondiale della sanità (Oms) ha registrato il primo caso di contagio non importato: il paziente non era mai stato in Cina, ma aveva contratto il virus da un parente che aveva visitato Wuhan. È stato il primo caso provato di trasmissione da uomo a uomo.

Almeno cinque contagi si sono registrati a Hong Kong, due a Macao, tre a Taiwan. Ed è altissima l'allerta in Giappone, dove i casi accertati finora sono tre, ma sarebbero molti di più quelli sospetti. Il ministero della sanità sta trattando l'emergenza con riserbo, temendo il diffondersi della paura. Quattro i casi certi finora segnalati in Australia, tutte persone rientrate dalla Cina.

Negli Stati Uniti è stato confermato il quinto caso di coronavirus, precisamente in Arizona. Tutti i pazienti erano stati a Wuhan. Il coronavirus si è affacciato anche in Canada, dove è stato segnalato un primo caso di contagio a Toronto, su un cinquantenne che era stato a Wuhan. Cinque casi sospetti sono stati segnalati in Messico, e altrettanti in Brasile.

L'Europa resta a quota tre casi confermati

Il coronavirus non ha risparmiato l'Europa, anche se al momento gli unici casi tre casi confermati sono circoscritti alla Francia. Erano tutti viaggiatori di rientro dalle zone della Cina più colpite dall'epidemia: uno a Bordeaux e due, parenti fra loro, a Parigi, tutti posti immediatamente in isolamento.

In Gran Bretagna sono state sottoposte a controlli 14 persone tra Inghilterra, Scozia e Galles. Per cinque casi è già stata esclusa l'ipotesi virus cinese, mentre altri sono ancora in corso di accertamento fra Scozia, Irlanda del Nord e Inghilterra.

È stata sciolta invece la prognosi su due casi sospetti a Vienna, risultati negativi al virus, ma intanto altre tre persone sono state sottoposte ai test in Austria. Allo studio, in Romania, il caso di uno studente di 24 anni da poco tornato dalla Cina.

E sono infine attesi per domani, martedì, i risultati delle analisi sulle due persone rientrate da poco dalla Cina e poste in quarantena all'ospedale Triemli a Zurigo.

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