Sul nuovo libro Deiss: «È difficile definire Israele uno Stato di diritto»

fon

9.10.2024

Joseph Deiss non ha peli sulla lingua.
Joseph Deiss non ha peli sulla lingua.
Imago

Nel suo nuovo libro «Ruptures», Joseph Deiss non ha paura di esprimere opinioni forti sulla politica internazionale, lanciando un appello per il rispetto del diritto internazionale e puntando il dito contro Israele.

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Nel suo nuovo libro «Ruptures» (in italiano «Fratture»), Joseph Deiss abbandona il linguaggio diplomatico e adotta un tono deciso, esprimendo opinioni forti sulla politica internazionale.

L'ex consigliere federale lancia un appello per la pace, e le sue posizioni sono particolarmente risolute, soprattutto quando afferma che «lo Stato di Israele difficilmente può essere descritto come uno Stato di diritto».

In un'intervista rilasciata alla «RSI» a Ginevra, in occasione della presentazione del libro, Deiss spiega che , a suo avviso, un vero Stato di diritto dovrebbe rispettare il diritto internazionale, mentre «le violazioni in Medio Oriente, e Israele non è il solo, sono terribili».

Parole rivolte anche alla Svizzera

Per il friborghese, il diritto internazionale rimane un punto di riferimento valido per tutti, inclusa la Svizzera.

A tal proposito, si rivolge anche all'Assemblea federale, che a dicembre sarà chiamata a decidere se continuare a finanziare l'Agenzia delle Nazioni Unite per il soccorso e l'occupazione dei profughi palestinesi (UNRWA).

«Se l'UNRWA ha salvato anche solo una vita, merita di essere sostenuta», afferma.

Un Deiss, dunque, che non esita a esprimere critiche dirette e a prendere posizioni chiare, senza paura di provocare polemiche.