Guerra I droni ucraini colpiscono Mosca, un raid russo sfiora la Romania

SDA

24.7.2023 - 21:14

L'edificio del centro commerciale su Likhachev Avenue, danneggiato a seguito di un drone che ha colpito Mosca.
L'edificio del centro commerciale su Likhachev Avenue, danneggiato a seguito di un drone che ha colpito Mosca.
IMAGO/Russian Look

I droni ucraini tornano a colpire Mosca e la Crimea, in un'azione rivendicata dall'intelligence di Kiev determinata a dimostrare che la Russia non controlla pienamente i propri cieli, nemmeno sopra i suoi siti più sensibili.

Il Cremlino ha subito minacciato una «risposta dura» per l'affronto subito, definito «un atto terroristico», mentre nelle stesse ore altri droni, stavolta di fabbricazione iraniana e in dotazione alle forze russe, colpivano infrastrutture di stoccaggio del grano sul Danubio, lungo il confine con la Romania. E con la Nato.

La Russia ha detto di aver «soppresso» due droni ucraini a Mosca e che non ci sono state vittime, ma l'attacco notturno sul sud della capitale avrebbe danneggiato anche un edificio del ministero della Difesa che la CNN ha geolocalizzato come sede dell'unità 26165 dell'intelligence militare (Gru), unità dedicata alle attività informatiche.

In Crimea invece il raid ucraino ha colpito un deposito di munizioni, ha riferito Serghei Aksenov, governatore filorusso della penisola annessa unilateralmente. Secondo Mosca, dei 17 droni lanciati dalle forze ucraine sulla Crimea, 14 sono stati intercettati: 11 sono finiti nel mar Nero, 3 distrutti e altri 3 sono precipitati sul territorio della penisola senza provocare vittime.

«Il regime di Putin non è in grado di controllare completamente il cielo, neanche per la protezione delle sue strutture più importanti», ha commentato Andriy Yusov, portavoce dell'intelligence militare ucraina (Gur) che ha rivendicato entrambe le operazioni.

Attacchi alle rotte del grano ucraino

E mentre il Cremlino torna a negare di aver colpito due notti fa la Cattedrale della Trasfigurazione di Odessa, addossando la responsabilità alla contraerea ucraina, le forze russe hanno di nuovo preso di mira le rotte dell'export del grano ucraino, stavolta non nel porto della città sul Mar Nero, ma lungo il Danubio, la via fluviale dei cereali verso l'Europa.

Secondo il capo dell'amministrazione regionale dell'oblast di Odessa, Oleh Kiper, i droni Shahed hanno colpito depositi di cereali nel porto fluviale di Reni, ad appena 200 metri dal confine romeno oltre il corso d'acqua, ferendo 7 persone.

Su Twitter il capo dello Stato, Klaus Yohannis, ha condannato l'attacco «molto vicino» al suo Paese – sarebbe il più vicino alla Nato dall'inizio dell'invasione dell'Ucraina – e accusato la Russia di «colpire ancora una volta il transito di grano ucraino e la sicurezza alimentare globale». Nell'ultimo anno due milioni di tonnellate di grano sono stati esportati via fiume dall'Ucraina, rispetto alle 600.000 dell'anno precedente.

Tuttavia, le rotte terrestri e fluviali sono state in grado di sopperire solo in parte alle esportazioni attraverso il Mar Nero – messe a rischio dall'uscita di Mosca sull'accordo che ne garantiva la sicurezza fino a una settimana fa – e sono più costose anche dal punto di vista logistico.

Dal vertice della FAO a Roma, il segretario generale dell'ONU Antonio Guterres ha rilanciato il suo appello alla Russia a tornare sui suoi passi e a riprendere l'intesa per scongiurare una crisi alimentare mondiale.

La Romania pronta a difendersi

Il ministro della Difesa di Bucarest, intanto, ha affermato che «al momento non ci sono possibilità di minacce militari dirette al territorio nazionale o alle acque territoriali della Romania», ma di essere pronto a difendere, insieme agli alleati, «tutto il fianco orientale e a scoraggiare qualsiasi aggressione contro il territorio della Nato».

L'ennesimo avvertimento a Mosca a non sconfinare nei suoi attacchi all'Ucraina, una temuta eventualità che obbligherebbe l'Alleanza a rispondere, scatenando un'escalation dagli esiti inimmaginabili.