Intervista «È molto difficile prevedere come si comporterà Trump in futuro»

Di Gil Bieler

13.11.2020

Non si dichiara ancora sconfitto: il presidente statunitense Donald Trump saluta i suoi sostenitori dal suo golf club a Sterling, in Virginia.
Non si dichiara ancora sconfitto: il presidente statunitense Donald Trump saluta i suoi sostenitori dal suo golf club a Sterling, in Virginia.
Keystone

Cosa possimo aspettarci da Donald Trump durante le ultime settimane di mandato? Per Franziska Brühwiler, esperta di politica statunitense all’Università di San Gallo, il presidente degli Stati Uniti sconfitto resta imprevedibile.

Dottoressa Brühwiler, Joe Biden vuole unire la nazione, curare le ferrite: quali sono le possibilità di riuscirci?

Non avverrà da un giorno all’altro. È chiaro che il successo elettorale di [Donald] Trump nel 2016 non è stato casuale: all’epoca c’era già una forte tendenza alla divisione all’interno della popolazione. Joe Biden non può quindi essere un salvatore, ma all’inizio può creare una normalizzazione – nella sua impostazione, nei modi, nel tono. Sarebbe un segnale positivo per molti statunitensi che sono stanchi di questi ultimi anni confusi e infuocati.

A proposito di Claudia-Franziska Brühwiler
ZVG

Claudia-Franziska Brühwiler è docente di scienze politiche all’Università di San Gallo. Le sue ricerche si concentrano soprattutto sul conservatorismo statunitense.

Prendiamo un agricoltore dell’Iowa e un agente di borsa di New York: come potrà, Joe Biden, rispondere alle esigenze di entrambi?

Come capo del governo non può assolutamente raggiungere questo obiettivo, come del resto non hanno potuto i suoi predecessori. Ma quello che può fare, è mostrare considerazione per coloro che sono tra i perdenti nell'attuale situazione, perseguendo una politica economica prudente. Nel contesto della pandemia sono le persone degli strati sociali più bassi. Può occuparsi di vari aspetti e cercare di non mettere al primo posto nessun interesse particolare. Ma rimane un atto di equilibrio. Come capo di Stato, si sforzerà di tenere insieme tutti e inviare segnali di unità.

Da cosa dipende principalmente la riuscita – o il fallimento – di questa missione?

Deve ridare fiducia nei confronti del governo e fare in modo che gli statunitensi lo riconoscano – che abbiano votato per lui o no. Non deve assumere un atteggiamento trionfante, cosa che evita di fare dalla sua elezione. E il punto è sapere come collaborerà col Congresso: alla Camera dei rappresentanti, la camera bassa, i democratici conservano la maggioranza. Ma al Senato, la camera alta, i repubblicani dovrebbero restare al potere. È qui che [Joe] Biden dovrà dimostrare di essere pronto a collaborare con l’opposizione.

Il capogruppo dei repubblicani al Senato, Mitch McConnell, si è espresso in modo molto prudente mercoledì a proposito delle elezioni, senza fare sue le accuse di brogli. Lui è pronto a collaborare?

[Mitch] McConnell è ovviamente un tipo sveglio e ricercherà attentamente tutti i temi che si sovrappongono a quelli di [Joe] Biden. Allo stesso modo, collaborerà quando sarà nel migliore interesse dei conservatori. Ma allo stesso tempo, farà da contrappeso se qualcosa va troppo oltre per lui. In fin dei conti, come ha dimostrato l’esito delle elezioni, gli statunitensi non vogliono una politica chiaramente progressista. La maggioranza tende verso il centro, c’è una ragione se [Joe] Biden ha vinto seguendo il campo dei moderati. Dal punto di vista dei cittadini, non è un male se non tutto avviene come spera il campo progressista.

Donald Trump ha monopolizzato pesantemente il suo partito. Come sarà il Grand Old Party senza di lui adesso?

A livello federale, è vero che [Donald] Trump ha dominato il partito. Tuttavia, bisogna anche notare che questo non significa che i repubblicani abbiano giurato fedeltà eterna al loro leader effimero. È interessante notare che pochissimi rappresentanti del partito hanno sostenuto le accuse infondate formulate dal presidente sui brogli alle elezioni. Il partito si libererà presto di lui, pur conservando le cose in cui lui ha avuto successo. Sul fronte economico, ad esempio, Trump ha cambiato rotta: è improbabile che un ritorno alla vecchia politica, fortemente orientata al libero scambio, avvenga molto rapidamente. Il partito porterà avanti anche la sua politica migratoria.

Lei sostiene che i repubblicani si emanciperanno presto da lui. Un Donald Trump può integrarsi nel partito?

È una domanda interessante. Non si è mai integrato. Ha brevemente monopolizzato il partito – e in precedenza non era mai stato attivo in politica. Secondo me, è molto difficile prevedere come si comporterà in futuro. Per esempio non è ancora chiaro se rischierà più processi dopo aver lasciato l'incarico. A New York si stanno già compiendo sforzi in questa direzione. Resta quindi da vedere in quale misura dovrà dedicarsi a questo e fino a che punto ritornerà ai suoi affari abituali. Ma tutto questo è complicato da valutare, poiché anche se lo seguiamo da vicino da quattro anni, la sua personalità resta difficile da afferrare.

Secondo i media, nella sua cerchia più intima, alcuni lo incoraggiano a continuare la battaglia, mentre altri lo spingerebbero ad ammettere la sconfitta…

… cosa che sarebbe del tutto contraria alla sua natura. È uno che vuole vincere a tutti i costi. Quindi non mi aspetto che ammetta la sconfitta in un discorso. Anche se questo potrebbe avvantaggiarlo molto di più agli occhi dell’opinione pubblica di tutto questo sbraitare. Potrebbe ancora mostrare un po' di grandezza.

Cosa possiamo aspettarci da Donald Trump durante le ultime settimane di mandato?

Nel migliore dei mondi possibili, tenderebbe la mano per garantire una buona transizione, cioè lo staff di Joe Biden avrebbe l'accesso alle autorità federali che gli è dovuto. Ma nella realtà, non è probabilmente disposto a farlo. Detto questo, potrebbe ancora realizzare parecchie cose. Soprattutto, si teme che possa allentare tutti i tipi di norme di protezione ambientale attraverso decreti. Si fanno molte ipotesi anche sulla grazia presidenziale, soprattutto per se stesso, se riesce a trovare un accordo legale. Pertanto, molte domande rimangono ancora senza risposta.

Adesso sappiamo meglio quanto gli è costata la sua rielezione?

Le elezioni erano allo stesso tempo anche un referendum sulla sua politica. Tuttavia è chiaro che il risultato è serrato, che è riuscito ad aumentare il suo elettorato a più di 70 milioni di persone. Molti sono quindi assolutamente soddisfatti della sua amministrazione, in particolare della sua politica economica - anche se resta da stabilire cosa possa essere considerato un successo per merito del presidente e cosa dipenda dalla congiuntura.

Ma questo non è bastato.

L’opposizione, cioè i democratici, si è mobilitata meglio, soprattutto nelle circoscrizioni che aveva perso quattro anni fa. Hanno recuperato le minoranze in maniera mirata e hanno anche ottenuto risultati migliori nelle periferie e nei confronti della classe operaia bianca, nella tradizionale Rust Belt [«cintura di ruggine»].

Si è notato anche che Fox News, il suo canale preferito, l’ha sostenuto in modo più acceso. Come lo spiega?

Fox News è migliore della sua reputazione. Ci sono presentatori famosi come Sean Hannity e Laura Ingraham che parlano per il presidente e rappresentano chiaramente la sua opinione, ma la copertura di Fox News è comunque migliore di quanto pensi la maggior parte delle persone. Almeno per quel che riguarda i fatti e non l’analisi. Anche il canale CNN, per esempio, si è schierato chiaramente in queste ultime settimane, semplicemente contro Trump.

Cosa resterà del mandato di Donald Trump?

I suoi più grandi successi sono nel sistema giudiziario: è riuscito a nominare molti giudici federali e a stabilire una maggioranza conservatrice alla Corte suprema, la più alta corte degli Stati Uniti. Le conseguenze di queste mosse non vanno sottovalutate poiché nel Paese le decisioni relative a molti temi sociali spettano alla Corte suprema e non al sistema politico. Inoltre la fiducia nei confronti degli Stati Uniti non si potrà ricreare da un giorno all’altro.

Donald Trump spera ancora di poter far annullare i risultati delle elezioni in tribunale. Quali sono le probabilità di riuscirci, secondo lei?

Al momento le cose stanno andando molto male per lui.

Secondo lei, Donad Trump presenzierà all’investitura di Joe Biden a gennaio 2021?

Colpo di scena! (ride) Tutto dipende dal fatto che torni ad essere ragionevole e se desidera lasciare una buona impressione. Ma ancora una volta, è talmente difficile sapere come funziona quest’uomo. Trovo tutto questo molto affascinante anche dopo tutti questi anni.

Pagina speciale USA 2020 Tornare alla home page