La mania dilagante «Fai un bel sorriso»: il Joker, nuovo simbolo di protesta?

Johannes Schmitt-Tegge, dpa

25.11.2019

Il viso di questa manifestante a Beirut è dipinto con i colori della bandiera libanese.
Il viso di questa manifestante a Beirut è dipinto con i colori della bandiera libanese.
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Ovunque nel mondo, vi sono manifestanti che indossano la maschera con i baffi del cospiratore britannico Guy Fawkes. Da qualche tempo, a quest'ultima si è aggiunta, nelle piazze del Libano e altrove, quella ispirata ad un film uscito recentemente al cinema sul cattivo dei fumetti Joker. Psicogramma di un antieroe dai capelli verdi e il volto da clown.

Il nuovo film «Joker» si articola intorno a una scena chiave, quella nella quale Arthur Fleck, un comico umiliato e ai margini, dichiara finalmente guerra alla classe dirigente.

Il personaggio, interpretato da Joaquin Phoenix, scende una scalinata ballando al ritmo di musica. È travestito da clown, ha i capelli tinti di verde e indossa un abito rosso acceso. La disperazione di Arthur Fleck di fronte alla situazione a Gotham City si trasforma in rabbia, in delirio e in fantasmi violenti; l’impotente diventa così piromane. Poco tempo dopo, a Gotham City scoppia il caos.

Oggi, il cattivo dei fumetti sembra essere passato dal grande schermo alle vie del Medio Oriente e dell’America del Sud. In Libano, dove il governo vacilla dopo settimane di proteste di massa, i manifestanti si truccano da Joker. In Iraq, alcuni attivisti hanno rappresentato il personaggio in un fotomontaggio tra barricate di fuoco e bandiere irachene. Anche durante recenti manifestazioni in Bolivia e in Cile, erano presenti alcuni manifestanti con la maschera di Joker.

«Siamo tutti Joker»

I baffi sorridenti del cospiratore britannico Guy Fawkes sono ancora più diffusi quando si tratta di protestare attraverso le maschere. Tuttavia per alcuni il nuovo simbolo di Joker sembra integrarsi meglio al quadro attuale.

«Beirut sta diventando la nuova Gotham City, piena di corruzione e di gente che ruba soldi», afferma Omar, un artista che con il fratello gemello Mohamed forma il duo di street art libanese Ashekman. I due hanno lavorato sul loro nuovo affresco murale nel centro di Beirut fino a tardi. Nel dipinto si vede il Joker, con i capelli verdi e una bottiglia molotov infiammata in mano. «Siamo tutti Joker», spiega Omar alla Deutsche Presse-Agentur. «In un certo modo, tutti hanno qualcosa in comune con lui.»

Alcuni manifestanti truccati da Jocker intonano degli slogan durante una manifestazione a Beirut. A causa delle accese proteste contro il governo, molte attività commerciali e scuole sono rimaste chiuse.
Alcuni manifestanti truccati da Jocker intonano degli slogan durante una manifestazione a Beirut. A causa delle accese proteste contro il governo, molte attività commerciali e scuole sono rimaste chiuse.
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Questo è almeno lo stato d'animo di molte persone, lentamente ma inesorabilmente esasperate di fronte alle derive osservate nel loro paese a causa dei pochissimi posti di lavoro, delle eccessive disuguaglianze sociali e di un evidente spreco del denaro pubblico da parte della classe politica. «Hong Kong ha bisogno di un Joker», si è potuto leggere su Twitter ad ottobre, in riferimento alle proteste contro il governo della città e l’influenza crescente dei dirigenti di Pechino.

«Il Joker rappresenta la libertà ultima», spiega Rob Weiner, dell’università Texas Tech, negli Stati Uniti. Rob Weiner ha scritto o contribuito a scrivere più di una dozzina di libri sui romanzi a fumetti, i comics e i supererori. «Il Joker non è limitato da alcun senso morale o dell’onore, né da alcun costume sociale», spiega Rob Weiner a proposito di colui che considera come il cattivo del più famoso fumetto. «È il Superuomo di [Friedrich] Nietzsche, perché si erge al di sopra della morale e al di là di ogni nozione di bene e di male.» Come nei giochi di carte, il jolly può essere utilizzato a piacimento dei giocatori, spiega – non si sa mai ciò che farà in seguito.

Non è un incitamento al caos e all’anarchia

Così, viene rapidamente oltrepassata la soglia della violenza criminale, come nel caso dell’estremista cattolico Guy Fawkes che, nel 1605, fece esplodere il re britannico Giacomo I con la polvere da sparo. Sono diversi gli episodi in cui alcuni criminali si sono travestiti da Joker o si sono ispirati al personaggio e ai film precedenti nei quali compariva: dall’adolescente che pugnalò la sua compagna di classe con un coltello da cucina a Berlino nel 2018, fino al fanatico che uccise due poliziotti e un’altra persona con la sua compagna a Las Vegas nel 2014.

Un uomo che indossa una maschera da Joker partecipa a una manifestazione a favore delle riforme sociali a Valparaíso, in Cile. Da diverse settimane, il paese andino è agitato da accese proteste contro il costo elevato della vita e le disuguaglianze sociali.
Un uomo che indossa una maschera da Joker partecipa a una manifestazione a favore delle riforme sociali a Valparaíso, in Cile. Da diverse settimane, il paese andino è agitato da accese proteste contro il costo elevato della vita e le disuguaglianze sociali.
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Per l'artista Omar, non si tratta di seminare il caos e l’anarchia in Libano. «Non chiediamo alle persone di distruggere delle case e di gettare bottiglie Molotov.» In Cile, i travestimenti – che si tratti di Joker, di Guy Fawkes o di Winnie The Pooh– dovrebbero concludersi a breve per via di una serie di norme legislative adottate per misure di sicurezza.

Il divieto punta a impedire ai manifestanti di nascondere il loro volto con maschere o con altri mezzi. A Hong Kong, il governo aveva già impedito di indossare delle maschere all’inizio di ottobre.

La società cinematografica Warner Bros. si era mostrata chiara prima dell’anteprima di «Joker»: «Né il personaggio fittizio di "Joker", né il film sono un’approvazione di qualsiasi forma di violenza reale.»

È molto probabile che il clown malefico sparirà una volta che la mania per il film si sarà placata. In fin dei conti, il personaggio non costituisce neppure un simbolo di manifestazioni politiche, indica Rob Weiner: dopo tutto, sottolinea, nella pellicola viene rappresentato un «pericoloso psicopatico». «Joker è solo un personaggio dei fumetti. Ognuno è sempre responsabile delle proprie azioni.»

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