Medio Oriente Gaza-Israele, gli Hezbollah libanesi: «Avanti finché Israele non si ferma»

SDA

13.2.2024 - 19:54

Gli Hezbollah libanesi, il più potente alleato mediorientale di Hamas e dell'Iran, hanno respinto oggi le proposte occidentali per un cessate il fuoco tra sud del Libano e Alta Galilea israeliana, definendo le bozze di accordo «costruite per servire gli interessi di sicurezza israeliani».

Nell'immagine d'archivio del 13 novembre si vede fumo nero che si leva da un attacco aereo israeliano alla periferia di Aita al-Shaab, un villaggio libanese al confine con Israele nel sud del Libano. Le truppe israeliane e i militanti di Hezbollah e i loro alleati si scontrano lungo il confine da quando la guerra tra Israele e Hamas è iniziata l'8 ottobre 2023, con una sanguinosa incursione nel sud di Israele da parte di Hamas, alleato di Hezbollah.
Nell'immagine d'archivio del 13 novembre si vede fumo nero che si leva da un attacco aereo israeliano alla periferia di Aita al-Shaab, un villaggio libanese al confine con Israele nel sud del Libano. Le truppe israeliane e i militanti di Hezbollah e i loro alleati si scontrano lungo il confine da quando la guerra tra Israele e Hamas è iniziata l'8 ottobre 2023, con una sanguinosa incursione nel sud di Israele da parte di Hamas, alleato di Hezbollah.
KEYSTONE

Il leader del Partito di Dio, Hasan Nasrallah, ha inoltre ribadito che la guerra dal Libano si fermerà solo quando lo Stato ebraico cesserà la sua offensiva su Gaza a seguito di un accordo con Hamas.

Nel suo sesto discorso televisivo dallo scoppio del conflitto l'ottobre scorso, Nasrallah si è rivolto per lo più alle forze politiche libanesi più critiche nei confronti del movimento armato sciita e di quella che da più parti a Beirut viene definita una «guerra che tiene ostaggio il Libano per favorire gli interessi iraniani».

Proprio il ministro degli esteri iraniano Hossein Amir Abdollahian si era recato nei giorni scorsi nella capitale libanese. Qui aveva incontrato il leader della Jihad islamica palestinese, Ziad Nakhale e lo stesso Nasrallah.

L'accordo serve «solo gli interessi di sicurezza israeliani»

Da Beirut il capo degli Hezbollah e l'alto rappresentante iraniano si erano detti d'accordo di non cercare una guerra aperta tra Libano e Israele, ma di voler mantenere alta la pressione militare, politica ed economica sul governo israeliano.

Questo, come ha ricordato Nasrallah, è costretto da diversi mesi a gestire il malcontento crescente di più di 80'000 sfollati israeliani degli insediamenti dell'Alta Galilea, vicini alle basi militari israeliane giornalmente prese di mira dai razzi di Hezbollah.

Per questo oggi Nasrallah ha definito l'ultima proposta di accordo, elaborata dagli Stati Uniti e recapitata a Beirut da emissari francesi, come una bozza d'intesa che serve «solo gli interessi di sicurezza israeliani».

«Queste proposte diplomatiche – ha tuonato il leader sciita – non prendono in considerazione le esigenze del Libano e di Israele e propongono un compromesso... Queste proposte prendono le esigenze di sicurezza di Israele e vengono a proporcele in Libano».

Media internazionali avevano riferito del piano presentato da Parigi al governo libanese «per la fine delle ostilità con Israele», che prevedeva l'arretramento delle milizie di Hezbollah di dieci chilometri dalla linea di demarcazione tra i due paesi.

Gli Hezbollah: «Noi non arretriamo»

Gli Hezbollah sono dotati di un variegato arsenale di razzi e missili che possono superare i 250 km di gittata. In ogni caso, il Partito di Dio esclude categoricamente ogni ritiro dalla fascia frontaliera con Israele.

Su questo Nasrallah ha oggi definito la resistenza armata nel sud del Libano come «una resistenza popolare espressa non solo da Hezbollah e dalle sue unità militari, ma da tutte le componenti sociali del sud del Libano, incluse le comunità non sciite e le forze politiche e armate non di Hezbollah».

Il leader sciita è stato quindi deciso nel ribadire che questa resistenza armata smetterà di sparare sulle postazioni israeliane in Alta Galilea quando «Israele cesserà i suoi attacchi sulla Striscia di Gaza a seguito di un accordo completo con le forze della resistenza palestinese».

Per il resto, ha detto, «tutte le opzioni rimangono sul tavolo. Noi non arretriamo».