L'omaggio dei potenti Gorbaciov, Biden: «Leader raro che rese mondo più sicuro»

SDA

31.8.2022 - 09:07

I leader del mondo, a partire dal presidente statunitense, hanno reso omaggio a Gorbaciov.
I leader del mondo, a partire dal presidente statunitense, hanno reso omaggio a Gorbaciov.
Keystone

Il presidente americano Joe Biden ha reso omaggio all'ultimo leader sovietico Mikhail Gorbaciov, morto ieri all'età di 91 anni, definendolo un «leader raro».

Le sue azioni sono state quelle di un leader con «immaginazione sufficiente per vedere che un altro futuro era possibile e il coraggio di rischiare l'intera carriera per raggiungerlo. Il risultato è stato un mondo più sicuro e più libertà per milioni di persone».

«In qualità di leader dell'Urss ha lavorato con il presidente Ronald Reagan per ridurre gli arsenali nucleari dei nostri due Paesi, con grande sollievo delle persone in tutto il mondo che pregavano per la fine della corsa agli armamenti atomici. Dopo decenni di brutale repressione politica, ha abbracciato le riforme democratiche», ha aggiunto il presidente Usa in un comunicato.

La Reagan Foundation da parte sua ha detto in un tweet di «piangere la perdita di un uomo che una volta era un oppositore politico e che ha finito per diventare invece un amico» di Ronald Reagan.

Contrapposizione con Putin

«La storia ricorderà Mikhail Gorbaciov come un gigante che ha guidato la sua grande nazione verso la democrazia»: ha detto da parte sua il 92enne ex segretario di Stato americano James Baker III, uno degli ultimi leader mondiali sopravvissuti all'era Gorbaciov. «Ha giocato un ruolo cruciale nella conclusione pacifica della Guerra Fredda con la sua decisione di non usare la forza per tenere insieme l'impero», ha aggiunto.

Sono invece ispirati alla contrapposizione con Vladimir Putin i commenti di alcuni senatori americani democratici sulla scomparsa di Gorbaciov.

«Un leader coraggioso che non aveva paura di confrontarsi con la realtà» e che «non sarebbe mai stato un criminale di guerra come Putin», ha osservato Patrick Leahy, che incontrò il presidente sovietico sia in Russia che negli Stati Uniti. «La sua assenza incombeva molto sulla guerra sanguinosa e non provocata di Putin in Ucraina», gli ha fatto eco la senatrice Jeanne Shaheen. Il deputato dem Dean Philipps ricorda invece quando fermò l'auto sulla interstate di Minneapolis nel 1990 mentre passava il corteo di Gorbaciov: «Un mondo nuovo, pacifico e promettente sembrava all'orizzonte. Piango la sua morte e il suo coraggio, come pure il Paese che tentò così difficilmente di riformare».

Omaggi dai leader del pianeta

Omaggi sono piovuti anche dall'Europa. Il presidente francese Emmanuel Macron ha ringraziato Gorbaciov per «il suo impegno per la pace in Europa». Macron ha salutato con un post su Twitter la memoria di «un uomo di pace le cui scelte hanno aperto un percorso di libertà ai russi. Il suo impegno per la pace in Europa ha cambiato la nostra storia comune».

«Sono rattristato – ha invece scritto il premier britannico uscente Boris Johnson sempre via Twitter – di apprendere della morte di Gorbaciov. Ho sempre ammirato il coraggio e l'integrità con cui egli portò la Guerra Fredda a una conclusione pacifica. In un tempo segnato dall'aggressione di Putin all'Ucraina, il suo impegno senza risparmio per aprire la società sovietica resta un esempio per tutti noi».

Gorbaciov ha svolto un ruolo importante nello sviluppo del movimento per il disarmo nucleare, ha affermato il primo ministro giapponese Fumio Kishida. «Ha lasciato una grande eredità come leader del movimento globale per la rinuncia alle armi nucleari», ha sottolineato Kishida, citato dall'agenzia russa Tass, ricordando le visite nel 1991 e 1992 a Hiroshima e Nagasaki.

Guterres: «Uomo di Stato unico»

Il segretario generale dell'Onu Antonio Guterres si è detto «profondamente rattristato per la morte di Mikhail Gorbaciov, statista unico nel suo genere che ha cambiato il corso della storia e ha fatto più di qualsiasi altro per portare alla fine pacifica della Guerra Fredda». «Il mondo ha perso un leader globale, multilateralista impegnato e instancabile sostenitore della pace», ha sottolineato.

«Ricevendo il Nobel ha osservato che 'la pace non è unità nella somiglianza ma nella diversità', e ha messo in pratica questa cosa perseguendo la via del negoziato, della trasparenza e del disarmo».

La presidente della Commissione Ue Ursula von der Leyen ha da parte sua salutato Gorbaciov come «un leader degno di fiducia che ha aperto la strada a un'Europa libera».