Guerra in Medio Oriente Hamas chiama alle piazze, si teme la rivolta araba

SDA

11.10.2023 - 20:21

Il fumo si alza dietro un minareto a seguito di un attacco aereo israeliano sul quartiere di Al-Tufah a Gaza City, 11 ottobre 2023.
Il fumo si alza dietro un minareto a seguito di un attacco aereo israeliano sul quartiere di Al-Tufah a Gaza City, 11 ottobre 2023.
KEYSTONE

Israele è pronta a tutto in quella che appare la resa dei conti con Hamas. Anche a fronteggiare una «rivolta araba».

È questo lo scenario drammatico evocato dal ministro della Sicurezza nazionale Itamar Ben Gvir, nei giorni in cui la leadership di Gaza sta lanciando appelli al mondo arabo per una mobilitazione generale e una «marcia sulla Palestina», in occasione del prossimo venerdì di preghiera. I civili israeliani, d'ora in poi, potranno girare armati, ha annunciato il falco dell'amministrazione Netanyahu.

In una Gaza sotto assedio e tra i timori di un imminente attacco di terra dell'esercito israeliano, i fondamentalisti che comandano la Striscia tentano di mettere pressione lo Stato ebraico, invocando l'unità dei musulmani.

È necessario «andare nelle piazze del mondo arabo e islamico venerdì», è il proclama lanciato dall'ex capo di Hamas Khaled Meshal. Che dal suo ufficio del Qatar, dove dirige la diaspora del movimento, si è rivolto ai popoli di Giordania, Siria, Libano ed Egitto: hanno il dovere più grande di sostenere i palestinesi, perché, ha sottolineato, «i confini sono vicini a voi».

«Al-Aqsa Flood Friday»

Analogo appello, meno di 24 ore prima, era stato lanciato direttamente da Gaza: una partecipazione di massa a quello che è stato definito Al-Aqsa Flood Friday, dal nome dell'offensiva senza precedenti lanciata da Hamas in territorio israeliano.

Il messaggio, diffuso anche sui social, è una sorta di manifesto dell'interminabile conflitto israelo-palestinese. In cui vengono chiamati a raccolta «i cittadini palestinesi della Cisgiordania occupata e di Gerusalemme Est», per prendere parte «alle proteste di massa contro l'occupazione israeliana e i coloni», in un raduno nel luogo simbolo, la moschea di Al-Aqsa, «per preservarne l'identità islamica».

In piazza «in nome dell'orgogliosa Gaza»

Il web è il canale più battuto per la propaganda, soprattutto per intercettare le nuove generazioni. Scendere in piazza «in nome dell'orgogliosa Gaza», con molotov e pietre, è l'invito diffuso su diverse chat in arabo pro-Palestina da «Arin al Aswad», letteralmente la «Tana dei Leoni».

Un gruppo armato della resistenza palestinese considerato dalle forze di sicurezza e dagli analisti israeliani responsabile di diversi attacchi ad obiettivi di Tel Aviv.

Il messaggio sarebbe rivolto principalmente a chi si trova in Cisgiordania e nei Territori occupati ma, sottolineano fonti qualificate, «non è possibile escludere» che l'appello possa essere raccolto dai simpatizzanti del gruppo nel resto del mondo. Anche in Italia, dove vi sarebbero una serie di soggetti tenuti sotto monitoraggio da polizia e intelligence.

La replica del caos del maggio 2021?

Rispetto ai venti di rivolta palestinese, l'ala più dura del governo israeliano ha lanciato un allarme su quella che potrebbe essere la replica, in dimensioni decisamente più ampie, del caos scoppiato a maggio 2021, quando la Corte suprema autorizzò lo sgombero di alcuni residenti dal quartiere Sheikh Jarrah di Gerusalemme est.

Con violenze che si svilupparono in città israeliane a popolazione mista ebraica ed araba.

Il ministro Ben Gvir ha ricordato quella durissima protesta nel corso di una visita a Sderot, proprio vicino alla Striscia, per dire che «la guerra dimostra che occorre distribuire armi ai cittadini».

Ed ha spiegato di aver dato istruzione al capo della polizia di prepararsi ad affrontare una nuova insurrezione. «Penso che essa sia imminente», ha detto Ben Gvir, annunciando di aver «dato ordine che da oggi tutti qui possano girare armati».

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