USA 2024Harris sceglie il vice, il favorito è Shapiro. Ecco perché
SDA
4.8.2024 - 23:51
Kamala Harris sceglie il suo vice. Dopo il rush finale di incontri prima di incassare ufficialmente la nomination democratica, la vicepresidente si appresta a sciogliere la riserva su chi sarà il suo numero due fra Tim Walz, Mark Kelly e Josh Shapiro.
04.08.2024, 23:51
05.08.2024, 08:07
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La scelta è cruciale per la corsa alla Casa Bianca e Harris vuole evitare di ripetere l'errore commesso da Donald Trump con J.D. Vance, da settimane nell'occhio del ciclone tanto che molti repubblicani non escludono la possibilità che possa essere sostituito.
L'ex presidente ha cercato di smorzare le critiche: il vicepresidente non pesa sulla vittoria, «chi vota lo fa per me», ha detto. Ma su Vance le polemiche non si placano, innervosendo il partito che ha visto svanire in poco più di due settimane il vantaggio, anche economico, accumulato sui democratici.
I sondaggi non lasciano adito a dubbi: l'ultima rilevazione di Cbs-YouGov indica Trump e Harris testa a testa negli Stati in bilico e la vicepresidente in vantaggio di un punto a livello nazionale, in quella che è una netta inversione di tendenza rispetto a quando il candidato era Joe Biden.
Harris non deve sbagliare
Con poco tempo a disposizione, la vicepresidente sa di non potersi permettere passi falsi e per questo la scelta del vice, già accelerata, rappresenta un primo importante test per la sua campagna.
Il favorito nella corsa resta il governatore della Pennsylvania Shapiro, seguito dal senatore dell'Arizona Kelly.
Le chance di Walz, il governatore del Minnesota che piace ai progressisti, sarebbero più ridotte visto che lo Stato non è cruciale per la conquista della presidenza: la campagna di Harris sa infatti che la vittoria passa per la conquista di Pennsylvania, Wisconsin e Michigan, i tre Stati per i quali Hillary Clinton perse contro Trump nel 2016.
Ecco perché Shapiro è il favorito
La strada di Joe Biden per la vittoria nel 2020 è invece passata per meno di 50.000 voti conquistati in Wisconsin, Georgia e Arizona. Dati che chiariscono il perché Kelly e il governatore della Pennsylvania sono in pole position.
Nonostante la concorrenza di Kelly, Shapiro è comunque considerato quello con le maggiori chance di essere nominato, considerato che il suo Stato porta in dote ben 19 grandi elettori, e che la prima uscita del ticket presidenziale è in programma proprio in Pennsylvania martedì.
Il giorno prima Harris incasserà ufficialmente la nomination: alle 18.00 si chiuderà infatti la votazione virtuale a la vicepresidente – che ha già il numero di delegati necessari per essere la sfidante di Trump – sarà incoronata ufficialmente.
Ecco alcuni scheletri nell'armadio si Shapiro
L'essere favorito ha esposto Shapiro e il suo passato ad un esame pubblico meticoloso. Dal quale è riemerso un saggio che pubblicò sul giornale del suo college, la University of Rochester, in cui descriveva i palestinesi «troppo combattivi» per una soluzione a due Stati.
Parole scritte a 20 anni – ora ne ha 51 – che hanno sollevato una bufera di polemiche di parte della comunità musulmana, che ha chiesto le scuse ufficiali. È tornato alla ribalta anche il patteggiamento del suo ex stretto consigliere, Michael A. Vereb, per le accuse di molestie sessuali.
Trump continua a «sbagliare» il nome di Harris
Mentre Harris sceglie il suo vice, e segue nelle vesti di vicepresidente la crisi in Medio Oriente, Trump e Vance proseguono la loro campagna elettorale.
Ad Atlanta, in Georgia, l'ex presidente ha attaccato violentemente la «socialista» Harris, che spingerà «l'America a una nuova Grande Depressione come quella del 1929».
Trump ha anche provocatoriamente difeso la sua pronuncia sbagliata del nome Kamala («neanche lei sa come si dice») e l'ha definita «un'incompetente».
Sul palco ha invitato l'attivista afroamericana Michaelah Montgomery che, sulla scia del controverso attacco razziale dell'ex presidente, gli ha dato manforte: «Harris è afroamericana solo quando di tratta di essere eletta».