USA 2024 Kamala Harris conquista la nomination dem: «È un onore». Chi sarà il suo vice?

SDA

3.8.2024 - 08:00

Kamala Harris agguanta la nomination democratica ed entra nella storia come la prima donna afroamericana e di origini indiane a essere candidata alla presidenza. «Sono onorata, abbiamo molto lavoro da fare», ha detto a caldo la vicepresidente dopo essersi assicurata i voti dei delegati necessari per l'incoronazione.

La vicepresidente statunitense Kamala Harris pronuncia un discorso in occasione di un raduno della Sororità Sigma Gamma Rho, il 31 luglio 2024, a Houston.
La vicepresidente statunitense Kamala Harris pronuncia un discorso in occasione di un raduno della Sororità Sigma Gamma Rho, il 31 luglio 2024, a Houston.
KEYSTONE

Le procedure di voto virtuale sono iniziate giovedì e già più di 2.350 delegati hanno votato per Harris, regalandole così la maggioranza necessaria per la storica candidatura.

«Il fatto che possiamo dire già oggi, un giorno dopo l'apertura del voto, che la vicepresidente ha superato la soglia necessaria e sarà ufficialmente la nostra candidata la prossima settimana è eccezionale», ha annunciato il presidente del Democratic National Committee Jamie Harrison.

Le votazioni si chiuderanno ufficialmente lunedì alle 18, quando potrebbe essere noto anche il nome del suo vice. Harris incontrerà i finalisti della corsa alla vicepresidenza durante il fine settimana.

Chi sceglierà come vice presidente? Ecco i «finalisti»

Solo successivamente, secondo indiscrezioni, annuncerà la sua scelta.

In pole position per l'incarico c'è il governatore della Pennsylvania Josh Shapiro, nei confronti del quale comunque molti democratici nutrono dubbi. Ebreo praticante – secondo i critici – potrebbe alienare il voto dei progressisti e dei gruppi pro-palestinesi, rendendo così ancora più in salita la strada per battere Donald Trump e conquistare la Casa Bianca.

Nella rosa dei papabili figurano anche i governatori di Minnesota e Kentucky, Tim Walz e Andy Beshear, e il senatore dell'Arizona Mark Kelly.

Trump non è preoccupato da chi sarà il vice di Harris

La scelta del numero due di Harris non sembra, almeno pubblicamente, preoccupare Donald Trump. «Non mi interessa chi sceglieranno, facessero come vogliono», ha commentato Trump in merito alla selezione del numero due di Harris.

«Se scegliesse Shapiro, che è ebreo, perderebbe la sua piccola base palestinese», ha aggiunto criticando il candidato in pole position e ribadendo la sua popolarità in Medio Oriente. «Io porterò la pace», anche se so «essere duro con Israele», ha aggiunto.

La campagna dell'ex presidente ha perso slancio da quando Joe Biden si è ritirato, e sta cercando di riorganizzarsi per affrontare la nuova nemica più giovane del presidente.

Una cifra stratosferica raccolta in poco tempo per Harris

E soprattutto più popolare, come dimostrato dal boom della raccolta fondi: 310 milioni di dollari solo in luglio grazie a donazioni sotto i 200 dollari, soprattutto da parte di insegnanti e infermieri.

La cifra stratosferica – la maggiore della storia delle elezioni, secondo la campagna di Harris – è il doppio di quanto raccolto da Trump nello stesso periodo e questo agita i repubblicani, già preoccupati dagli attacchi dell'ex presidente alla sua rivale.

Trump l'ha infatti accusata di essere «diventata nera» solo per convenienza mentre in realtà è indiana.

Un commento controverso che lo ha esposto a una valanga di critiche, anche all'interno del suo partito, dove si vuole attaccare Harris sui contenti e non su un tema scivoloso come quello della razza.

Continuare sulla strada intrapresa da Trump, è il timore, potrebbe allontanare gli elettori afroamericani e le donne, di cui i repubblicani hanno disperatamente bisogno per conquistare la Casa Bianca.