Regno Unito Hunt all'attacco nel duello tv, Johnson tiene

ATS

10.7.2019 - 07:20

I due sfidanti durante il dibattito.
I due sfidanti durante il dibattito.
Source: KEYSTONE/EPA ITV/MATT FROST / ITV / HANDOUT

Jeremy Hunt all'attacco, ma senza sfondare. Boris Johnson assertivo sulla Brexit, ma reticente su dettagli e domande scomode.

È stato questo lo scenario della sfida televisiva a due fra i candidati alla successione a Theresa May come leader Tory e premier britannico, condotta stasera con pacatezza e mano ferma su Itv da Julia Etchingham.

Ottimismo e realismo a confronto

Sollecitati dall'anchorwoman e dalla platea, i due contendenti hanno puntato rispettivamente «sull'ottimismo» (Johnson) e sul «realismo» (Hunt). Il primo, favoritissimo dai sondaggi, ha badato a non fare errori marchiani, attribuendo all'avversario la tendenza a «cambiare idea» (in particolare sulla Brexit, da pro Remain a pro Leave) e a essere «disfattista».

Il secondo ha replicato accusando «Boris» di indulgere alle battute e di «non rispondere alle domande», dalla politica estera alle conseguenze di un eventuale divorzio no deal da Bruxelles, dalle promesse di tagli fiscali estesi ai benestanti alla difesa dell'ambasciatore negli Stati Uniti, Kim Darroch, dagli affondi di Donald Trump.

Johnson favorevole ad accordo, ma pronto al no deal

Nonostante qualche momento d'imbarazzo, superato fra ironie e interruzioni a voce alta, Johnson non sembra aver subito tuttavia danni in grado di ribaltare i giochi. E anzi ha raccolto non pochi applausi fra i simpatizzanti Tory presenti in studio quando ha insistito, a differenza di Hunt, sul 31 ottobre come data tassativa per l'uscita dall'UE.

Ribadendo di volere un accordo, ma di essere pronto anche al no deal e replicando all'ipotesi di ulteriori proroghe non escluse da Hunt con l'avvertimento che non si potrà essere «presi sul serio» a Bruxelles con «una scadenza di cartapesta».

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