Iran-USA L'Iran minaccia gli Stati Uniti: «Se ci attaccate sarà guerra totale»

ATS

19.9.2019 - 21:47

Il ministro degli Esteri iraniano Mohammad Javad Zarif: Teheran non vuole un conflitto, ma se vi sarà costretta i suoi nemici dovranno combattere «fino all'ultimo soldato».
Il ministro degli Esteri iraniano Mohammad Javad Zarif: Teheran non vuole un conflitto, ma se vi sarà costretta i suoi nemici dovranno combattere «fino all'ultimo soldato».
Source: KEYSTONE/AP/VINCENT THIAN

Se Stati Uniti o Arabia Saudita attaccheranno l'Iran sarà una «guerra totale» e i suoi nemici dovranno combattere «fino all'ultimo soldato». Lo ha detto in un'intervista alla CNN il ministro degli Esteri Mohammad Javad Zarif assicurando che Teheran non vuole un conflitto.

Un'escalation militare coinvolgerebbe in modo drammatico l'intera regione, avverte il capo della diplomazia iraniana, dopo che il presidente Donald Trump aveva parlato di «molte opzioni» ed evocato «anche l'ultima opzione», quella militare.

Negata ogni responsabilità negli attacchi alle raffinerie

«Nella mia intervista alla CNN, ho enfatizzato che non può esistere una cosa come un 'raid limitato'. L'Iran non vuole la guerra, ma non esiteremo a difenderci», spiega ancora Zarif, via Twitter tornando a negare ogni responsabilità della Repubblica Islamica negli attacchi alle raffinerie saudite, rivendicati dagli insorti yemeniti filo-iraniani Houthi.

«Per il loro bene – ha aggiunto Zarif – devono pregare di non ottenere ciò che vogliono. Stanno ancora pagando per una guerra molto più piccola in Yemen che 4 anni fa sono stati troppo arroganti per concludere».

E in caso di conflitto, ha confermato il comandante in capo dei Pasdaran, il maggiore generale Hossein Salami, il Paese non si farebbe trovare impreparato.

Pompeo: «Gli USA privilegiano una soluzione pacifica»

Ma dopo le parole incendiarie di ieri, quando da Riad aveva definito «un atto di guerra» dell'Iran gli attacchi agli impianti di Saudi Aramco, il segretario di Stato americano Mike Pompeo frena. Gli Stati Uniti privilegiano una «soluzione pacifica», ha assicurato a margine del suo incontro ad Abu Dhabi con un altro pezzo da novanta del fronte anti-Teheran, il principe ereditario emiratino Mohammad bin Zayed.

«Siamo qui per costruire una coalizione destinata ad arrivare alla pace e a una soluzione pacifica», ha spiegato Pompeo, incassando comunque l'adesione degli Emirati Arabi Uniti – dopo quelle di Arabia Saudita, Bahrein, Australia e Regno Unito – al progetto di una missione per proteggere la navigazione nel Golfo Persico, lanciato dopo i sabotaggi e i sequestri di navi attribuiti a Teheran.

Ma la possibilità di un ritorno ai negoziati con gli Stati Uniti, ha ribadito ancora Zarif, è esclusa se Washington non toglierà le sanzioni economiche.

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