Oltre due mesi Continuano le proteste in Iran, sostegno alle città curde

SDA

23.11.2022 - 20:03

Continuano le proteste in Iran
Continuano le proteste in Iran
Keystone

Continuano da oltre due mesi le proteste e gli scioperi della popolazione e degli studenti iraniani di diverse città iraniane, innescate dalla morte della ventiduenne Mahsa Amini.

23.11.2022 - 20:03

I manifestanti hanno sostenuto ancora una volta le città curde, che di recente sono state sottoposte a una dura repressione da parte delle forze di sicurezza, che hanno usato anche armi pesanti. Secondo quanto riferito, queste città hanno bisogno di aiuti medici e di cibo. I manifestanti hanno gridato «Kurdistan, occhio e luce dell'Iran». Gli attivisti hanno lanciato un appello per «grandi raduni nazionali» domani, soprattutto a sostegno dei curdi iraniani.

Nel frattempo, l'Associazione degli oftalmologi ha espresso preoccupazione per le numerose ferite agli occhi di centinaia di manifestanti, colpiti da proiettili in faccia. I video diffusi sui social media mostrano il diciottenne Parsa Ghobadi, che ha perso entrambi gli occhi durante gli spari a Kermanshah lunedì. Anche Ghazal Ranjkesh ha perso l'occhio destro. «L'ultima immagine che ho visto con quell'occhio è stato il sorriso di chi ha sparato», ha detto sul suo profilo Instagram.

Molte espressioni di solidarietà

In una serie di espressioni di solidarietà con la gente da parte di atleti iraniani, una dei membri della squadra nazionale femminile iraniana di ping pong, Parinaz hajilou, 21 anni, ha annunciato sul suo account Instagram il suo abbandono. «Le medaglie non rendono più felice il mio popolo», ha detto.

Inoltre, due sorelle, Sara e Pari Baharvandi, entrambe membri della squadra nazionale femminile iraniana di snooker (una specialità del biliardo), hanno postato un video, a capo scoperto, annunciando le loro dimissioni «a sostegno della libertà».

Nelle ultime due settimane, almeno cinque annunciatori della tv e della radio di Stato hanno abbandonato il loro lavoro, dopo messaggi sui social media.

SDA