Medio Oriente Il gabinetto di sicurezza di Israele conferma, il Paese è in guerra

SDA

8.10.2023 - 17:28

Il gabinetto di sicurezza israeliano ha confermato che il paese è ufficialmente in guerra e può quindi intraprendere «azioni militari significative». 

8.10.2023 - 17:28

Hai fretta? blue News riassume per te

  • Israele è in guerra dopo essere stato attaccato a sorpresa da Hamas.
  • Gli scontri continuano e il numero di morti e feriti continua a crescere.
  • L'ambasciata svizzera a Tel Aviv per ora resta aperta.
  • Una giovane cittadina tedesca è stata rapita da Hamas. Il Dipartimento federale degli affari esteri (DFAE) comunica che finora non ci sono informazioni riguardo a vittime svizzere.

Lo ha annunciato l'ufficio del premier israeliano Benjamin Netanyahu, che dopo l'incursione di centinaia di miliziani di Hamas in Israele aveva già parlato di stato di guerra.

Il voto del gabinetto di sicurezza di Israele conferisce alla dichiarazione di Netanyahu valore legale.

Questo è in conformità con la legge 40 dello Stato di Israele, ovvero che il paese non può entrare in guerra senza una decisione del governo in tal senso.

Intanto gli scontri continuano e il numero di morti e di feriti continua a salire.

L'ambasciata svizzera resta aperta

L'ambasciata svizzera a Tel Aviv è rimasta aperta questo week-end, malgrado il caos nel quale è piombato Israele da ieri, dopo l'attacco di Hamas. Operativo anche l'ufficio di rappresentanza a Ramallah, in Cisgiordania.

Lo ha indicato oggi il Dipartimento federale degli affari esteri (DFAE) a Keystone-ATS, aggiungendo che finora non ci sono informazioni riguardo a vittime svizzere.

Stando al DFAE, circa in 230 hanno contattato la sua helpline per ottenere ragguagli sulla situazione nello Stato ebraico. Si trattava di persone attualmente sul posto, di altre che stavano pianificando un viaggio in Israele e di parenti preoccupati.

Berna non sta organizzando partenze da Israele

Berna non sta organizzando partenze da Israele, precisa il DFAE, per i 28'000 connazionali ufficialmente registrati nel Paese e nei Territori palestinesi. Tuttavia, i servizi di Ignazio Cassis stanno chiarendo se cittadini svizzeri possano approfittare di viaggi allestiti da Stati partner.

La Svizzera inoltre sostiene la riunione urgente del Consiglio di sicurezza dell'Onu, in programma oggi per discutere dell'escalation in Medio Oriente. Lo scrive su X (ex Twitter) il capo della comunicazione del DFAE Nicolas Bideau, secondo cui bisogna affrontare il più rapidamente possibile la situazione nella regione.

Giovane con cittadinanza tedesca rapita da Hamas

Una giovane di cittadinanza tedesca, Shani Louk, sarebbe stata rapita da Hamas durante l'attacco a Israele. Lo riferisce il sito dello Der Spiegel citando familiari.

«Terroristi di Hamas hanno rapito decine di israeliani nel loro attacco. Pare che tra le vittime ci sia anche una giovane donna di cittadinanza tedesca», scrive il sito del settimanale.

La famiglia ha reso pubblica la cittadinanza tedesca della figlia nella speranza che le autorità tedesche possano fare qualcosa in caso di un eventuale scambio di prigionieri.

«La donna giace sul ‹truck›, con il volto rivolto verso il basso. Diversi uomini calpestano il suo corpo che pare inanimato. Un uomo le tira i capelli, un altro le sputa sulla testa sanguinante. Gli uomini gridano ‹Allahu Akbar›, ‹Allah è grande›. Poi la jeep si allontana a tutta velocità»: questo, come descrive il sito, si vede in un video «che sta circolando su Internet» e che mostra le ultime immagini della giovane di cui dispone la famiglia.

I genitori non hanno più notizie

Dopo una telefonata fatta «ieri mattina presto», «i genitori non hanno più avuto notizie della figlia ventiduenne, ma la loro banca li ha informati che la sua carta di credito «è stata utilizzata a Gaza».

La madre, Ricarda Louk, è nata a Ratisbona, in Baviera, e ora vive in Israele «a circa 80 chilometri dalla Striscia di Gaza» dove è emigrata i «trent'anni fa». Suo marito, il padre di Shani Louk, è israeliano e insieme hanno quattro figli, di cui la rapita è la secondogenita che vive da sola a Tel Aviv, ma la madre sapeva che era andata a un concerto «nel sud». La polizia federale tedesca non ha voluto confermare ufficialmente il caso della tedesca scomparsa, riferisce sempre lo Spiegel.

SDA