Isola di Ischia Frana a Casamicciola: trovati altri corpi, tra cui quelli di due bimbi

ATS / sam

27.11.2022 - 18:00

Sono finora cinque i morti accertati per la frana che ha colpito ieri, all'alba, il Comune di Casamicciola sull'Isola di Ischia. Dopo l'identificazione di Eleonora Sirebella, 31 anni, i soccorritori domenica hanno trovato il corpo di un neonato, quello di una bimba di 5 - 6 anni, di una donna anziana e un altro non ancora identificato.

Keystone-SDA, ATS / sam

Il corpicino del bimbo di 21 giorni è stato recuperato all'interno di un'abitazione di soccorritori con non poche difficoltà. Della bambina invece si sa che indossava una pigiamino rosa. Il suo copro è stato trovato in una camera da letto, sotto un materasso, di una casa travolta dalla frana. 

Le altre vittime sono una donna anziana di cui non è stato ancora possibile determinare l'identità e un'altra di cui non è stato indicato nulla.

Altri due cadaveri sono sono stati individuati, sempre nella stessa zona, ma non è stato ancora possibile liberarli dal fango. I cani molecolari hanno rintracciato probabilmente anche l'ottava vittima di cui adesso i soccorritori conoscono la posizione.

Al momento i soccorritori non divulgano i nomi delle vittime anche perché per alcune di loro l'identità non è stata ancora annunciata.

La prima vittima s'era accorta della tragedia e aveva chiesto aiuto

Eleonora Sirabella, la prima vittima accertata, si era accorta della tragedia imminente e aveva chiesto aiuto. La donna ha chiamato con il cellulare il padre che vive a poca distanza, nel Comune di Lacco Ameno, per chiedergli soccorso. Una volta arrivato l'uomo è stato bloccato dal fiume di fango.

Per tutta la mattinata sono proseguite le ricerche degli altri dispersi. Al lavoro anche i sommozzatori che stanno scandagliando lo specchio d'acqua nelle vicinanze del porto nella speranza di individuare i corpi trascinanti in mare dalla violenza del fango e dei detriti.

«Le ricerche non si fermeranno finché non avremo chiarito tutte le situazioni», ha detto il prefetto di Napoli, Claudio Palomba. Otto persone che si trovavano in un agriturismo rimasto isolato sono state salvate dai vigili del fuoco del comando provinciale di Napoli e dai militari dell'Aeronautica. Sono state fatte salire su due elicotteri e portate all'eliporto di Lacco Ameno.

In salvo una famiglia bloccata in casa

È intanto stata tratta in salvo una famiglia di tre persone intrappolata da ieri mattina nella propria abitazione sempre in zona Celario.

I tre, tra cui una donna di 90 anni non in grado di deambulare, ed un'altra persona anziana sono stati raggiunti pochi minuti fa dalle squadre di soccorso che si sono fatti strada tra il fango ed i detriti e sono riuscite a portarle in una zona sicura più a valle.

I tre al momento sono considerati in buone condizioni di salute e sono stati condotti da alcuni parenti. Questo nucleo familiare era già monitorato: i tre non facevano parte dei dispersi.

Stato d'emergenza e stanziati 2 milioni di euro

Oggi a palazzo Chigi, intanto, si è riunito il Governo che ha stanziato, su proposta del ministro per la Protezione Civile, i primi due milioni di euro dichiarando lo stato di emergenza che durerà un anno. Al primo stanziamento, ha spiegato il ministro Nello Musumeci ne «seguiranno altri non appena avremo una ricognizione dei danni e delle esigenze immediate. Diverso il ragionamento sul piano di ricostruzione che riguarderà strutture pubbliche e private».

Nel corso della riunione il premier Giorgia Meloni è tornata a esprimere vicinanza alle popolazioni colpite affermando che ora la priorità è lasciar lavorare i soccorritori e volontari senza disturbare o intralciare il loro lavoro. Appena le condizioni lo consentiranno, il premier visiterà l'isola per incontrare le comunità.

L'esecutivo ha nominato Simonetta Calcaterra commissaria per la gestione dell'emergenza. Il presidente della Regione Vincenzo De Luca ha stigmatizzato l'abusivismo sottolineando che «la gente deve capire che in alcune aree non si può abitare». Sulla polemiche dei fondi inutilizzati per le opere di prevenzione i sindaci hanno ricordato che «i comuni sono in sofferenza e servono fondi e personale».

Dal canto loro gli sfollati, in tutto 167, chiedono di potere rientrare nelle loro abitazioni, almeno per recuperare qualche abito. Le persone che hanno dovuto abbandonare le proprie case sono state sistemate un albergo della zona ma in molti, almeno per oggi, hanno trovato accoglienza in casa di amici e parenti.