Gravi distruzioni La montagna frana in Papua Nuova Guinea: «Sepolte vive più di 2.000 persone»

SDA

27.5.2024 - 20:43

Una grande frana, avvenuta in una regione montuosa della Papua Nuova Guinea, ha sepolto migliaia di case
Una grande frana, avvenuta in una regione montuosa della Papua Nuova Guinea, ha sepolto migliaia di case
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In Papua Nuova Guinea, una montagna sovrastava il villaggio di Kaokalam, nella remota provincia di Enga. Ora del monte Mungalo è rimasto un immenso cumulo di detriti. Intorno alle 3 di venerdì notte si è staccato un intero versante che ha travolto case e abitanti. «La frana ha sepolto vive più di 2.000 persone e causato gravi distruzioni», ha dichiarato il centro nazionale disastri del Paese all'ufficio Onu di Port Moresby.

27.5.2024 - 20:43

A tre giorni dal disastro i corpi finora rinvenuti sono solo 6, ma si calcola che lo smottamento abbia inghiottito circa 150 case in 6 villaggi, abitati da almeno 4.000 persone. Difficile stabilire un bilancio attendibile: il disastro è avvenuto in un territorio difficilmente raggiungibile, a circa 600 chilometri dalla capitale.

L'autostrada principale della provincia, unica via d'accesso alla zona, è ancora coperta di detriti. Di recente poi, nella zona c'è stato un afflusso massiccio di persone in fuga dai conflitti tribali nelle aree vicine.

«La situazione rimane instabile perché la frana continua a muoversi lentamente, rappresentando un pericolo per le squadre di soccorso e per i sopravvissuti», si legge nel comunicato delle autorità.

Le piogge di stanotte hanno fatto temere che i cumuli di macerie potessero diventare ancora più instabili, ma gli abitanti continuano a cercare eventuali sopravvissuti, pur non disponendo di attrezzature. Tentativi non vani. Oggi una squadra di soccorritori volontari ha sentito delle grida provenire da un ammasso di detriti, dal quale sono stati estratti marito e moglie, Johnson e Jacklyn Yandam. Alla rete Nbc News hanno descritto il loro salvataggio «come un miracolo».

«Le autorità stanno lavorando 24 ore su 24»

Justine McMahon, direttrice nazionale dell'agenzia umanitaria Care International, ha detto alla Cnn che «le autorità stanno lavorando 24 ore su 24, ma la portata di questo disastro richiede risorse da parte della comunità internazionale».

Le Nazioni Unite hanno invitato i Paesi membri a una riunione online domani mattina per pianificare un primo programma di aiuti. Il presidente Xi Jinping ha offerto l'aiuto della Cina, così come il suo omologo americano Joe Biden e quello francese Emmanuel Macron.

Anche l'Organizzazione mondiale della Sanità si è detta pronta «ad aiutare il governo a soddisfare i bisogni sanitari urgenti». Mentre in un messaggio inviato dal cardinale segretario di Stato Pietro Parolin, papa Francesco ha assicurato «la sua vicinanza spirituale» a tutti coloro che sono stati colpiti da questo disastro.

Secondo alcuni media locali, la frana sarebbe stata provocata dalle forti piogge delle ultime settimane. Anche dietro questo disastro sembra esserci lo spettro del cambiamento climatico: l'aumento delle precipitazioni legate a questo aumenta il rischio di frane.

SDA