Continua ad aggravarsi il bilancio del terremoto in Marocco.
Una scossa di terremoto di magnitudo 7.0 ha devastato il centro del Marocco poco prima della mezzanotte locale, danneggiando l'antica città di Marrakech e uccidendo oltre 1.000 persone.
I residenti fuggono dalle loro case distrutte dopo il terremoto nel villaggio di Moulay Ibrahim, vicino all'epicentro, fuori Marrakech in Marocco.
Il minareto di una moschea del villaggio di Moulay Ibrahim, vicino a Marrakech, è distrutto dopo la forte scossa.
Un gatto cammina tra le macerie. Anche tra gli animali ci sono numerose vittime del terremoto.
Le forze di sicurezza prendono parte a un'operazione di salvataggio dopo il terremoto, nel villaggio di Moulay Ibrahim, vicino a Marrakech.
Ci sono diverse persone ancora disperse sotto le macerie.
Sono ancora poche le immagini che arrivano dal Marocco dopo il terremoto. In questa si vede uno storico muro della Medina di Marrakech crollato.
In migliaia si sono riversati per le strade, in preda al panico.
La gente si è riversata nei parchi e in posti più sicuri.
La scossa è avvenuta in piena notte.
Ecco dove è stato registrato l'epicentro del sisma.
Le persone si sono subito riversate per le strade.
Fortissima scossa di terremoto in Marocco
Continua ad aggravarsi il bilancio del terremoto in Marocco.
Una scossa di terremoto di magnitudo 7.0 ha devastato il centro del Marocco poco prima della mezzanotte locale, danneggiando l'antica città di Marrakech e uccidendo oltre 1.000 persone.
I residenti fuggono dalle loro case distrutte dopo il terremoto nel villaggio di Moulay Ibrahim, vicino all'epicentro, fuori Marrakech in Marocco.
Il minareto di una moschea del villaggio di Moulay Ibrahim, vicino a Marrakech, è distrutto dopo la forte scossa.
Un gatto cammina tra le macerie. Anche tra gli animali ci sono numerose vittime del terremoto.
Le forze di sicurezza prendono parte a un'operazione di salvataggio dopo il terremoto, nel villaggio di Moulay Ibrahim, vicino a Marrakech.
Ci sono diverse persone ancora disperse sotto le macerie.
Sono ancora poche le immagini che arrivano dal Marocco dopo il terremoto. In questa si vede uno storico muro della Medina di Marrakech crollato.
In migliaia si sono riversati per le strade, in preda al panico.
La gente si è riversata nei parchi e in posti più sicuri.
La scossa è avvenuta in piena notte.
Ecco dove è stato registrato l'epicentro del sisma.
Le persone si sono subito riversate per le strade.
Continua a peggiorare il bilancio delle vittime del potente terremoto che ha colpito venerdì sera il Marocco. Il numero dei morti è salito a quota 2.012. Lo ha riferito la televisione di Stato marocchina citando il Ministero degli Interni. Il numero dei feriti è invece di 2.059, di cui 1.404 in condizioni critiche. Lo riporta Al Arabiya. Il bilancio precedente era di 1.305 morti.
Intanto arrivano altre testimonianze di turisti che si trovavano nel Paese Nordafricano quella sera.
«La paura è stata davvero tanta: 30 secondi di puro terrore. Lì per lì abbiamo pensato a un attentato, a una esplosione oppure a una tromba d'aria. Poi però ci siamo resi conto che si era invece trattato di un terremoto», ha raccontato una turista italiana rientrata sabato sera all'aeroporto di Ciampino da Marrakech con un gruppo di altri connazionali.
«Ero in albergo nella zona della Medina – ha aggiunto la donna –. Siamo stati fortunati. Il nostro hotel non è crollato a differenza di altri un po' più 'economici'. Dopo la scossa ci hanno fatto uscire e abbiamo passato tutta la notte fuori. Solo questa mattina siamo riusciti a rientrare in hotel per prendere i nostri bagagli. Con una macchina ci hanno poi portato in aeroporto. È stata davvero una bruttissima esperienza».
Un altro ragazzo ha invece riferito: «Mi trovavo in strada vicino al mio albergo quando c'è stato il terremoto: è stato violentissimo. Per fortuna a me è andata bene».
E ancora un'altra turista: «Sono di Ascoli Piceno e per questo sappiamo cosa fare in questi casi. Ci siamo quindi allontanati dagli edifici e siamo andati in una piazza dove c'era un giardino. Lì abbiamo passato tutta la notte. Al mattino, dopo aver recuperato i nostri bagagli che erano rimasti nel nostro alloggio, abbiamo quindi raggiunto l'aeroporto solo che adesso è difficile trovare un volo. Per fortuna noi avevamo proprio oggi il volo di rientro ed ora eccoci qui».
Berna attende una risposta delle autorità marocchine
Nel frattempo la Svizzera attende sempre una risposta dal Marocco alla sua offerta di aiuto. Una squadra del Corpo svizzero di aiuto umanitario (CSA) è stata istituita ed è pronta a recarsi sul posto, ha indicato oggi il Dipartimento federale degli affari esteri (DFAE).
Le autorità marocchine non hanno però ancora risposta all'offerta d'aiuto, ha precisato il DFAE all'agenzia Keystone-ATS.
I servizi di Ignazio Cassis avevano sottoposto ieri un'offerta di aiuto per dei rifugi provvisori, per il trattamento e la distribuzione d'acqua, nonché per impianti sanitari e materiale igienico, avevano indicato. La fornitura del materiale sarebbe accompagnata da esperti del CSA.