Bielorussia Muore in carcere Lednik, attivista anti Lukashenko

SDA

20.2.2024 - 20:41

Un altro prigioniero politico morto dopo Alexei Navalny, questa volta in quella sorta di spietata dependance di Mosca che è la Bielorussia di Alexander Lukashenko. Igar Lednik, attivista e giornalista, era in carcere dal 2022 per aver diffamato, secondo l'accusa, il capo assoluto di Minsk.

Chi si oppone al presidente russo Vladimir Putin (sinistra) e al suo alleato, il presidente bielorusso Alexander Lukashenko viene sistematicamente messo a tacere.
Chi si oppone al presidente russo Vladimir Putin (sinistra) e al suo alleato, il presidente bielorusso Alexander Lukashenko viene sistematicamente messo a tacere.
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20.2.2024 - 20:41

Dall'opacità che avvolge le colonie penali bielorusse, come del resto quelle russe, non sono emerse le circostanze precise della morte di cui non si conosce la data esatta né la causa: forse un arresto cardiaco, ipotizza Radio Liberty.

Si sa soltanto che il dissidente è deceduto nell'ospedale distrettuale di Minsk dove era stato trasferito per l'aggravamento delle sue condizioni da una prigione nella regione di Mogilev.

Salute peggiorata «considerevolmente» in cella

È stato il partito socialdemocratico bielorusso, di cui Lednik aveva fatto parte, a dare la notizia del decesso.

«Igar Lednik, ex membro del Partito socialdemocratico bielorusso (Gramada), attivista e giornalista, è morto in carcere all'età di 64 anni», ha dichiarato l'organizzazione politica su Telegram, spiegando che Lednik era stato sottoposto ad un intervento chirurgico per un problema gastrointestinale e soffriva anche di un problema cardiaco.

Durante la detenzione, ha aggiunto il partito, la sua salute era peggiorata «considerevolmente».

Incarcerato dopo la rielezione di Lukashenko

Un calvario iniziato nel 2020 all'epoca delle ultime elezioni bielorusse vinte dal fedele alleato di Vladimir Putin con dubbie percentuali bulgare che gli hanno fruttato il sesto mandato consecutivo.

Alle manifestazioni di protesta il regime aveva reagito intensificando in maniera permanente la repressione contro centinaia di attivisti, giornalisti, difensori dei diritti e cittadini comuni, condannati a lunghe pene detentive o costretti all'esilio.

Anche Lednik era finito nelle maglie della sicurezza a causa di un articolo pubblicato sulla rivista del partito 'Position' in cui attaccava Lukashenko, giudicato lesivo dell'onore del presidente.

Ecco le accuse formali

La Procura della Bielorussia ha trovato in esso «informazioni consapevolmente false, vergognose e umilianti per l'onore e la dignità di Lukashenko, insieme all'accusa dello stesso di crimini particolarmente gravi, anche contro la sicurezza dell'umanità», riporta Radio Liberty citando la motivazione della sentenza.

Nel 2022 i post del suo profilo Facebook vennero definiti «materiale estremista». E il 12 aprile 2022 con la condanna decisa dalla giudice Tatsiana Shotik a 3 anni di reclusione si aprirono le porte del carcere dal quale non è più uscito.

Cinque morti in carcere dal 2021

«È un'incredibile ingiustizia e tragedia che il regime stia uccidendo in prigione i bielorussi che volevano cambiare in meglio la vita del loro Paese», è il duro commento di Svetlana Tikanovskaya, ex candidata alla presidenza ed esponente di primo piano della dissidenza bielorussa, riporta The Kyiv Independent spiegando che Lednik è stato anche copresidente del Comitato bielorusso di solidarietà con l'Ucraina.

Secondo l'ong per i diritti umani Viasna, in Bielorussia ci sono attualmente più di 1400 prigionieri politici e dal 2021 cinque di loro sono morti in carcere.

SDA