Guerra in Ucraina Nuovo tentativo tregua da questa mattina

SDA

8.3.2022 - 07:02

La Russia ha annunciato un cessate il fuoco per permettere corridoi umanitari in Ucraina dalle 9 di questa mattina (le 8 in Svizzera) per l'evacuazione dei civili da Kiev, Chernihiv, Sumy, Kharkiv e Mariupol
La Russia ha annunciato un cessate il fuoco per permettere corridoi umanitari in Ucraina dalle 9 di questa mattina (le 8 in Svizzera) per l'evacuazione dei civili da Kiev, Chernihiv, Sumy, Kharkiv e Mariupol
Keystone

L'Ucraina entra nel 13esimo giorno di guerra e le città stremate e sotto assedio sperano nella tregua annunciata per stamani dai russi, la quarta dopo tre consecutive cadute nel vuoto.

Dopo una notte di apparente diminuzione della violenza sul terreno, ma in cui è stato colpito un centro medico radiologico, senza conseguenze, dalle 9 locali (le 8 in Svizzera) il ministero della Difesa di Mosca ha annunciato corridoi umanitari per evacuare i civili da Kiev, Chernihiv, Sumy, Kharkiv e Mariupol, suscitando qualche speranza dopo il nulla di fatto degli ultimi tentativi per i quali Mosca e Kiev si sono scambiati accuse di sabotaggio.

Attaccata la città di Sumy

In attesa del quarto round di incontri gli attacchi russi non si sono fermati, sono continuati nella notte. Le forze russe hanno lanciato un attacco aereo contro la città ucraina di Sumy, nel nordest del Paese, provocando oltre 10 vittime, tra cui anche un numero imprecisato di bambini, ha reso noto il capo dell'amministrazione militare regionale, Dmytro Zhyvytsky, secondo quanto riportano i media internazionali.

C'è stata una «battaglia impari» con le forze russe che hanno bombardato i civili, scrive in un post: «Ci sono morti e feriti, i soccorritori stanno lavorando sui luoghi».

Il Pentagono ieri ha dichiarato di aver notato pochissimo movimento nelle truppe russe sul terreno. Ma la notte si era aperta con la notizia di esplosioni a Odessa, anche nella zona del porto, che da giorni aspetta l'attacco russo.

Zelensky: «Sono a Kiev e ci rimango»

Come lo aspetta anche Kiev, dove i russi stanno raccogliendo le forze, in attesa che scatti l'offensiva finale sulla capitale. A Mariupol l'assedio dura ormai da una settimana e le 200.000 persone che la abitano – nelle parole di Human Rights Watch – sono «intrappolate in un incubo gelato e senz'acqua né luce e vivono sotto la costante minaccia dei bombardamenti russi».

Nella snervante attesa, il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, con l'ennesimo messaggio video, ha voluto ribadire di essere a Kiev: «Rimango qui, rimango a Kiev, a Bankova (gli uffici presidenziali), senza nascondermi e senza paura di nessuno. Questo serve per vincere questa guerra», ha tuonato, accusando il nemico di usare «tattiche medievali» per punire gli ucraini.

Sito nucleare danneggiato

Nel frattempo l'Agenzia internazionale per l'energia atomica (Aiea) ha comunicato che è stato colpito un altro sito pericoloso, dopo la notte di terrore mondiale per l'incendio alla centrale nucleare di Zaporizhzhya.

È stato colpito infatti un impianto di ricerca che produce radioisotopi per la medicina nucleare è stato danneggiato dai bombardamenti russi vicino a Kharkiv, ha fatto sapere il segretario generale dell'agenzia, Rafael Grossi, che ha però precisato che non ci sono fughe di materiali radioattivi.

Grossi chiede di «agire adesso per evitare un incidente nucleare in Ucraina che potrebbe avere gravi conseguenze per la salute e l'ambiente. Non possiamo permetterci di aspettare», ha aggiunto.

Alto comandante russo ucciso?

Nella notte la direzione dei servizi segreti militari ucraini ha fatto sapere è stato ucciso in combattimento a Kharkiv un alto comandante militare russo: il generale Vitaly Gerasimov, 45 anni, vicecomandante della 41esima Armata russa, decorato per le operazioni nella seconda guerra cecena, in Siria e in Crimea nel 2014.

Se la notizia verrà confermata – intanto l'ha confermata l'agenzia investigativa Bellingcat e l'ha rilanciata il Guardian – , si tratta del secondo generale russo ucciso dagli ucraini in una settimana. Alcuni giorni fa, infatti, gli stessi media russi hanno confermato l'uccisione in Ucraina del vicecomandante delle operazioni, il generale Andrei Sukhovetsky, anche lui vicecomandante della 41esima Armata.

La Turchia come mediatrice?

In attesa del quarto round di colloqui fra i delegati russi e ucraini, si attende per giovedì l'incontro ad Antalya, il primo dall'inizio della guerra, fra i due ministri degli esteri nemici, il russo Serghei Lavrov e l'ucraino Dmytro Kuleba.

A provare la mediazione, stavolta, dopo il silenzio caduto sul tentativo del premier israeliano Naftali Bennett, è il presidente turco, Recep Tayyip Erdogan.

Francia e Germania parlano con la Cina

E mentre si stringe sempre più la morsa delle sanzioni sulla Russia e negli Stati Uniti potrebbe vedere la luce un accordo bipartisan in Congresso per boicottare il petrolio russo, oggi il presidente francese Emmanuel Macron e il cancelliere tedesco, Olaf Scholz – ha annunciato l'Eliseo – incontreranno in un vertice in videoconferenza il leader cinese Xi Jinping.

La speranza è che Pechino, alleato strategico di Mosca, possa tentare qualcosa. Se non un'iniziativa di mediazione, che la Cina eserciti almeno la sua influenza sull'alleato russo.

Le Borse in difficoltà

Il prezzo della guerra si fa sentire sui mercati. La Borsa di Tokyo conclude in ribasso, proseguendo l'andamento ribassista. Il Nikkei mette a segno una flessione dell'1,71%, a quota 24.790,95, cedendo 430 punti. Sul mercato valutario lo yen perde terreno a 115,50 sul dollaro, ed è poco variato a 125,40 sull'euro.

Si allarga intanto il fronte dei Paesi che mettono in atto sanzioni contro la Russia. Il Giappone ha deciso di sanzionare 32 dirigenti russi e bielorussi congelando i loro beni, e ha bandito l'export in Russia di attrezzature e materiale per la raffinazione del petrolio.

Anche la Corea del Sud si è unita a Stati Uniti, Unione Europea e alleati, rendendo da oggi operativo il divieto delle transazioni con la Banca centrale russa e i fondi sovrani di Mosca in risposta all'invasione dell'Ucraina.