Guerra in Medio Oriente ONU: «Israele fermi l'operazione in Cisgiordania»

SDA

29.8.2024 - 21:37

Veicoli blindati israeliani si muovono su una strada durante un'operazione militare nel campo profughi di Nur Shams in Cisgiordania.
Veicoli blindati israeliani si muovono su una strada durante un'operazione militare nel campo profughi di Nur Shams in Cisgiordania.
KEYSTONE

La vasta operazione antiterrorismo lanciata mercoledì notte da Israele in Cisgiordania sta suscitando nuovi timori che la crisi in Medio Oriente possa allargarsi ulteriormente.

Keystone-SDA

E anche se la presenza di due soli battaglioni dell'esercito tra Tulkarem e Jenin e tutto il resto delle divisioni militari nella Striscia di Gaza e in piccola parte al confine con il Libano non inducono a pensare che Gerusalemme voglia spostare il focus sul fronte orientale, oggi si è fatto sentire direttamente il segretario generale dell'ONU.

«Gli ultimi sviluppi nella Cisgiordania occupata, compreso il lancio di operazioni militari su larga scala da parte di Israele, sono profondamente preoccupanti. Condanno fermamente la perdita di vite umane, anche di bambini, e chiedo l'immediata cessazione di queste operazioni», ha scritto su X Antonio Guterres dopo che ieri la portavoce dell'Alto commissariato dell'ONU per i diritti umani Ravina Shamdasani aveva avvertito che il blitz in Cisgiordania «rischia di aggravare seriamente una situazione già catastrofica».

«Vogliamo tornare alle operazioni suicide»

L'operazione israeliana è stata anche l'occasione per Hamas di rilanciare minacce di «guerra aperta» tornando ai vecchi metodi degli attentati kamikaze che producono vittime civili e caos.

«Vogliamo tornare alle operazioni suicide. Ripeto il mio appello a tutti a partecipare su più fronti alla vera resistenza contro l'entità sionista», ha detto Khaled Meshaal, alto funzionario politico del gruppo islamista, parlando a una conferenza a Istanbul.

Nelle stesse ore l'esercito israeliano stava portando a termine un attacco a Tulkarem in cui è stato ucciso il terrorista ricercato numero uno in Cisgiordania: Muhammad Jaber, detto Abu Shahjaa, classe 1988, comandante dell'ala militare della Jihad islamica del campo di Nur Shams, accusato di aver messo a segno numerosi attacchi terroristici.

I suoi sostenitori in Cisgiordania lo definivano «eroe». Ricercato anche dalla polizia dell'Autorità nazionale palestinese (ANP), era riuscito a sottrarsi all'arresto e a numerosi tentativi di omicidio con rocambolesche fughe.

Per protesta contro le forze di sicurezza dell'ANP che lo cercavano, nei mesi scorsi i miliziani della Jihad hanno preso a colpi di kalashnikov il quartier generale della polizia a Ramallah.

Eliminati Jaber e altri quattro terroristi

Stamattina le Forze di difesa israeliane (IDF) hanno reso noto di aver eliminato Jaber e altri quattro terroristi che si nascondevano in una moschea a Tulkarem, luogo santo dove era stato piazzato un centro di comando attrezzato con sofisticate telecamere e laboratorio dove gli ingegneri della Jihad assemblavano micidiali ordigni.

Aggiungendo che nella prima giornata delle operazioni in Cisgiordania sono stati eliminati 12 uomini armati ed arrestati altri 10. I media palestinesi riferiscono che le vittime sono 17.

Sul fronte di Gaza, il portavoce dell'esercito ha detto che un comandante dell'intelligence della Jihad islamica palestinese è stato ucciso con un drone a Rafah: Osama Gadallah aveva preso parte all'attacco del 7 ottobre.

Raggiunto l'accordo per le «pause umanitarie» antipolio

Mentre l'Organizzazione mondiale della sanità (OMS) in serata ha annunciato che è stato raggiunto l'accordo per «pause umanitarie» localizzate in modo da portare avanti le vaccinazioni antipolio nella Striscia.

Un'intesa anticipata ieri dai media israeliani ma che l'ufficio del premier Benyamin Netanyahu aveva negato, precisando di aver solo approvato «la designazione di alcune aree» a Gaza preposte allo scopo.

Nuovi particolari sono poi emersi dopo la liberazione dell'ostaggio Qaid Farhan al-Qadi: i primi 40 giorni di prigionia è stato tenuto in un ospedale nel sud di Gaza, insieme con un anziano israeliano morto di stenti.