Crimini di guerra Chiesto alla Corte penale internazionale un mandato d'arresto per Netanyahu

SDA

20.5.2024 - 14:15

Il procuratore capo della Corte penale internazionale (Cpi) Karim Khan ha chiesto alla Camera preliminare del tribunale dell'Aia di emettere mandati di arresto nei confronti del premier israeliano Benjamin Netanyahu e il suo ministro della Difesa Yoav Gallant per «crimini di guerra e crimini contro l'umanità» 

Il premier israeliano Benjamin Netanyahu in un'immagine d'archivio.
Il premier israeliano Benjamin Netanyahu in un'immagine d'archivio.
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Keystone-SDA

Crimini, questi, commessi nella Striscia di Gaza dall'8 ottobre 2023.

Khan ha anche chiesto di emettere mandati di arresto contro dei leader di Hamas Yahya Sinwar, Mohammed Deif, Ismail Haniyeh e Diab Ibrahim Al Masri sempre per «crimini di guerra e contro l'umanità» commessi in Israele e nella Striscia di Gaza dal 7 ottobre 2023.

Ecco la richiesta e le motivazioni

«Il mio Ufficio sostiene che i crimini di guerra denunciati in questi ricorsi sono stati commessi nel contesto di un conflitto armato internazionale tra Israele e Palestina e di un conflitto armato non internazionale tra Israele e Hamas (insieme ad altri gruppi armati palestinesi) che si svolge in parallelo.», si legge nella dichiarazione di Khan.

Che così prosegue: «Riteniamo che i crimini contro l'umanità imputati siano stati commessi nell'ambito di un attacco diffuso e sistematico contro la popolazione civile palestinese in applicazione della politica dello Stato. Questi crimini, secondo la nostra valutazione, continuano ancora oggi».

Dimostrare che si applica il diritto umanitario internazionale

«Oggi dobbiamo essere chiari su una questione fondamentale: se non dimostriamo la nostra volontà di applicare la legge in modo equo, se viene vista come applicata in modo selettivo, creeremo le condizioni per il suo crollo», scrive Khan nella sua richiesta di mandati di arresto nei confronti, tra gli altri, di Benjamin Netanyahu e Yahya Sinwar.

«Così facendo, aggiunge, allenteremo i legami che ancora ci tengono uniti, le connessioni stabilizzanti tra tutte le comunità e gli individui, la rete di sicurezza a cui tutte le vittime guardano nei momenti di sofferenza. Questo è il vero rischio che corriamo in questo momento.».

«Ora più che mai dobbiamo dimostrare collettivamente che il diritto internazionale umanitario, la base fondamentale per la condotta umana durante i conflitti, si applica a tutti gli individui e si applica allo stesso modo in tutte le situazioni affrontate dal mio Ufficio e dalla Corte. È così che dimostreremo, in modo tangibile, che le vite di tutti gli esseri umani hanno lo stesso valore».

Le reazioni di Israele e Hamas

Immediate le reazioni sia da parte israeliana che di Hamas: una fonte politica israeliana, citata da Ynet, ha definito la richiesta del procuratore capo della Cpi di richiedere l'emissione di mandati di arresto contro il primo ministro Benjamin Netanyahu e il ministro della Difesa Yoav Gallant «ipocrisia e vergogna internazionale.

Una fonte di Hamas, citata dai media internazionali e ripresa da Haaretz, ha detto che la decisione della Cpi «mette sullo stesso piano la vittima con il carnefice e che questo «incoraggerà la continuazione della guerra di sterminio».