Russia Discorso di fine anno di Putin: «La pace quando avremo raggiunto gli obiettivi»

SDA

14.12.2023 - 21:01

Oltre quattro ore per rispondere a una settantina di domande, dai media russi e stranieri, dai cittadini, e addirittura da un suo avatar creato con l'intelligenza artificiale. Vladmir Putin è tornato alla tradizione della mega conferenza stampa di fine anno – dopo l'interruzione del 2022 – per ostentare sicurezza sulla tenuta della Russia, in campo economico e nel conflitto in Ucraina.

Il Presidente russo Vladimir Putin gesticola durante la sua conferenza stampa annuale a Mosca, in Russia, giovedì 14 dicembre 2023.
Il Presidente russo Vladimir Putin gesticola durante la sua conferenza stampa annuale a Mosca, in Russia, giovedì 14 dicembre 2023.
KEYSTONE/AP Photo/Alexander Zemlianichenko, Pool

Keystone-SDA

Hai fretta? blue News riassume per te

  • Vladmir Putin è tornato alla tradizione della mega conferenza stampa di fine anno per ostentare sicurezza sulla tenuta della Russia.
  • La pace ci sarà quando Mosca avrà «raggiunto i suoi obiettivi», che rimangono la «denazificazione» e la «demilitarizzazione» dell'Ucraina, ha detto.
  • Per il segretario generale della Nato Stoltenberg, le parole di Putin confermano che la Russia «si sta preparando a una lunga e dura guerra» e quindi è necessario continuare l'assistenza militare a Kiev.

La pace ci sarà quando Mosca avrà «raggiunto i suoi obiettivi», che rimangono la «denazificazione» e la «demilitarizzazione» dell'Ucraina, ha scandito il presidente. E, soprattutto, ciò avverrà senza il bisogno di una nuova mobilitazione, ha assicurato.

Una promessa di fondamentale importanza per un capo dello Stato che nel marzo prossimo si ripresenterà candidato per un quinto mandato alla guida del Paese.

La rinuncia al richiamo dei coscritti, ha sottolineato Putin, è possibile grazie al gran numero di volontari che si arruolano sotto contratto, 486mila nell'ultimo anno. Ciò ha fatto sì che attualmente dei 617mila uomini impegnati sui 2.000 chilometri del fronte, solo 244mila sono riservisti richiamati alle armi, mentre la maggioranza sono professionisti.

Mosca pronta per una lunga guerra?

Per il segretario generale della Nato Stoltenberg, le parole di Putin confermano che la Russia «si sta preparando a una lunga e dura guerra» e quindi è necessario continuare l'assistenza militare a Kiev.

Anche perché «se Putin vince in Ucraina, c'è il rischio concreto che la sua aggressione non finisca lì». Cioè che decida di attaccare Paesi dell'Alleanza Atlantica, come ha detto il presidente americano Joe Biden nel tentativo, finora senza esito, di convincere i ribelli repubblicani nel Congresso a sbloccare i nuovi finanziamenti a Kiev.

Per ora, tuttavia, la Nato ha escluso che la Russia abbia portato un attacco intenzionale alla Romania, dopo che un altro drone di Mosca si è schiantato sul territorio rumeno, in un'area disabitata, durante bombardamenti compiuti su infrastrutture portuali ucraine sul Danubio.

Putin duro su Zelensky

Putin non ha nascosto la soddisfazione per le difficoltà incontrate da Kiev nell'ottenere i nuovi aiuti occidentali. «L'Ucraina oggi non produce quasi nulla» in termini di armi e «tutto arriva dall'Occidente», ma «questi omaggi un giorno potrebbero finire e, a quanto pare, stanno finendo», ha detto.

Per questo il presidente ucraino Volodymyr Zelensky è costretto ad andare in giro per il mondo a «mendicare», e per ottenere gli aiuti cerca di convincere gli alleati che la controffensiva di Kiev «sta avendo successo». Mentre in realtà, ha aggiunto Putin, le forze russe stanno «migliorando le loro posizioni su tutto il fronte».

Vari momenti curiosi

Durante il confronto maratona con i media e comuni cittadini, vi sono stati episodi curiosi. Putin si è trovato a rispondere alle domande di alcuni soldati dal fronte con il rumore di spari in sottofondo.

Poi si è soffermato su vari aspetti della sua vita privata, dal sogno da bambino di diventare pilota d'aereo alla passione per le uova strapazzate, che lo ha portato a mangiarne anche dieci per colazione.

A una giornalista del New York Times che lo ringraziava per avere invitato anche reporter stranieri, ha detto di essere «una persona aperta dalle convinzioni democratiche».

Domande sui discussi sosia

Poi il capo del Cremlino ha dovuto rispondere ad un suo «doppio», cioè un interlocutore che si è presentato in videoconferenza come uno studente di San Pietroburgo usando l'immagine e la voce dello stesso presidente creati con l'intelligenza artificiale.

«È vero che lei ha molti sosia?», ha chiesto lo studente, riferendosi alle voci secondo le quali il presidente si serve di controfigure in diverse apparizioni pubbliche.

«Vedo che lei mi assomiglia e parla con la mia voce – ha detto Putin – ma ci ho pensato e ho deciso che solo una persona deve essere come me e parlare con la mia voce, e quella persona sono io. E comunque questo è il mio primo sosia».